“NEL CENTENARIO
DELLA GRANDE GUERRA”
TRAVERSATA IN SETTE
TAPPE DELLA VALLE DELL’ISONZO
SUI CAMPI DELLE
BATTAGLIE DEL PRIMO ANNO DI GUERRA
seconda tappa: DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015
dal MONTE SEI BUSI al MONTE SAN MICHELE
L'itinerario: strada Selz-Doberdò (52 m), monte Sei Busi (117 m), dolina dei Bersaglieri
(111 m), alture di Polazzo-loc.Crosara (111 m), cippo Corridoni (134 m), San
Martino del Carso (167 m), monte San Michele (275 m).
IL PROGRAMMA DELLA GITA: indicazioni e orari
Ritrovo dei partecipanti alla gita in
piazza Oberdan.
Ore 7.00 Trieste. Partenza con la corriera. Superata Monfalcone, prendiamo la strada locale
che sale in direzione di Doberdò, presto raggiungendo un grande spiazzo che
consentirà il posteggio della corriera.
Ore 8.15 Strada Selz-Doberdò (punto 1).
Inizio dell’escursione a piedi. Percorriamo una buona carrareccia che corre pianeggiante,
affiancata dall’oleodotto. Siamo di poco sottostanti all’altopiano carsico che
costituisce il monte Sei Busi. Essendo un ottimo punto dì osservazione, nel
primo anno di guerra (luglio ‘15-agosto ‘16) il tentativo di possesso di questa
apparentemente minima elevazione è costato vicendevolmente molte vittime. Il
punto più alto (117 m), che è contrassegnato soltanto da un’anonimo cippo, è direttamente
raggiungibile solo se si è disposti a una attenta scelta dei passaggi migliori che
sono ostacolati da un dedalo labirintico di trincee e doline e dal prolifrare
dei cespugli. Infatti questa area risulta del tutto trascurata e non sempre è semplice
mantenere l’orientamento e il giusto percorso.
Ore 8.45 Monte Sei Busi (punto 2). Se invece
vogliamo più facilmente camminare continuamo con la carrareccia fino a raggiungere
un bivio. Andando a destra arriviamo, avendo come brutto punto di riferimento
una serie di alti tralicci elettrici, alla vecchia strada bianca che un secolo
fa collegava Redipuglia a Doberdò. Utili cartelli danno le prime indicazioni
sulle sanguinose operazioni di guerra qui avvenute. E’ molto meritevole raggiungere
una poco distante piazzola da dove, seguendo i suggerimenti di un tabellone
informativo, iniziamo un breve percorso che, facendoci passare all’interno dei restaurati
camminamenti e dopo aver attraversato due piccole doline, ci conduce alla
dolina dei Bersaglieri o dei Cinquecento. Era un’importante insediamento italiano che comprendeva un posto di medicazione, il
riparo per la truppa e perfino un cimitero
Ore 9.30 Dolina dei Bersaglieri (punto (3). Lasciamo
questa testimonianza bellica (interessanti i ruderi e alcune scritte murali
dell’epoca) e con breve percorso libero andiamo a prendere una buona
carrareccia che viene spesso usata anche dalle montain-bike. L’itinerario della
gita, che ci porterà fino alla zona sacra del monte San Michele, si propone di restare
sempre nei pressi delle due linee contrapposte del fronte, che spesso erano
molto vicine. L’attuale deplorevole abbandono dlla zona però talvolta non ce lo
consentirà. Seguendo l’evidente carrareccia attraversiamo la landa carsica fino
a pervenire alla località “Crosara”, rappresentata da un’incrocio di strade
locali che servono al collegamento fra i vari paesetti circostanti. Avendo
tempo sarebbe interessante compiere una deviazione dal nostro percorso, per andare
a visionare l’agriturismo “Alture di Polazzo” dove è in atto un’operazione
privata che punta al recupero dell’ambiente carsico e si offre anche come base-appoggio
per colonia istruttiva per gruppi di giovani. In verita, l’azienda, con una completa
recintazione ha totalmente privatizzato una vasta area inglobando una estesa
area di carso e un discreto tratto della linea del fronte, che sono visitabili
solo sotto la loro guida. La grande struttura possiede anche alloggi per il
viandante, un punto di ristoro che offre pietanze tradizionali e un piccolo
campeggio. Questa visita comunque è da rimandare perché la fattoria in questa
stagione è chiusa: tra l’altro tale deviazione ci comporterebbe (andata-ritorno)
un chilometro supplementare di cammino.
Ore 10.45 Alture di Polazzo, loc. Crosara (punto 4). Evitando
altre carrarecce un po’ fuorvianti, dalla Crosara percorriamo per 600 metri una
poco trafficata strada asfaltata arrivando all’incrocio segnalato che indica la
deviazione che ci porterà in modo diretto al Cippo Corridoni. Percorriamo la
carrareccia: la prima trincea, detta dei “razzi”, è del tutto soverchiata dai
cespugli. La linea del fronte correva poco distante ma l’attuale l’incuria e il
proliferare della vegetazione rende difficoltosa l’individuazione. Ci viene
incontro il grande cippo che era stato eretto nel 1933 in onore di Filippo
Corridoni, che proprio qui era stato colpito a morte. L’altissimo cippo (23 m) reca
evidenti raffigurazioni ispirate all’epoca fascista.
Ore 11.30 Cippo Corridoni (punto 5). Proseguendo
con la carrareccia e superato il cippo dedicato al capitano Marras, andiamo a
sfociare in una grande radura erbosa dove al centro si trova il monumento dedicato
alla Brigata Sassari, che qui aveva eroicamente combattuto. Questa zona,
assieme al San Michele, nel primo anno di guerra era stata aspramente contesa,
provocando moltissime perdite. Camminando a fianco della tristemente nota trincea
delle Frasche arriviamo alla strada che collega Sagrado al paese di San
Martino, che ormai è vicino. Per evitare l’asfalto scegliamo di percorrere una
carrareccia che ci allunga di poco il percorso e che in ultimo passa fra le
prime belle villette del paese, conducendoci al centro del paese, proprio in corrispondenza
di un monumento eretto a ricordo di Giuseppe Ungheretti (che in questa zona
aveva combattuto) recante la trascrizione di una sua struggente poesia. Quasi
adiacente, è situato un interessante museo della Grande Guerra che, grazie alla
disponibilità del gruppo locale che lo ha creato, sarà possibile visitare.
Attraversiamo San Martino che durante la guerra fu del tutto distrutto; ora si presenta come un tranquillo e ben
sistemato paese. Giunti in fondo del borgo raggiungiamo la “Trattoria al poeta”.
E’ un buon punto d’appoggio dove ci possiamo concedere la meritata sosta per il
pranzo al sacco. L’interno è piuttosto piccolo ma accogliente e al sabato sera
fanno spesso perfino dei concerti strumentali. Nel caso ci fossero dei tavoli
liberi ci si potrà accomodare all’interno per poter ordinare il classico
minestrone (jota) e pane (costo € 5). Qui sarà in attesa la nostra corriera che
consentirà ai più stanchi di raggiungere senza fatica il piazzale del monte San
Michele, dove è previsto che si svolgerà la parte conclusiva della gita.
Ore 14.30 San Martino del Carso (punto 6).
Partenza a piedi. Usciamo dal paese seguendo una stradina che ci porta a
tangere il cippo Honved, dedicato ai valorosi soldati ungheresi e poi, salendo con
una carrareccia andiamo a sfociare nel grande piazzale del monte San Michele, dove
sono collocati molti cippi dedicatori e alcuni cannoni dell’epoca. Molto bello
è il panorama sulla pianura goriziana. Visita all’interessante museo
che illustra con molte descrizioni e foto gli eventi bellici. Sul monte San
Michele per più di 1 anno si svolsero terrificanti assalti da parte degli
italiani, che partendo da posizione svantaggiata tentarono a più riprese la
conquista delle 4 cime fortificate del monte, importanti capisaldi della linea
difensiva austriaca. Solo con la sesta battaglia dell’Isonzo (agosto ’16) con
la caduta del Sabotino, gli austriaci arretrarono su una loro nuova linea
difensiva, spostandola oltre al vallone. Dopo aver preso possesso del
monte San Michele, gli italiani
invertirono la direzione difensiva delle trincee austriache ma soprattutto costruirono,
nell’interno della cima 3, una lunga galleria sotterranea che offriva verso
l’esterno le otto aperture per la postazione protetta di altrettante potenti
cannoniere. Visita anche all’interno della galleria delle cannoniere, che solo di recente è stata resa di nuovo agibile.
Ore 15.00 Monte San Michele (punto 7). Percorso
di visita alla zona sacra, dedicato specialmente alla cima 3 e al sentiero del
cippi commemorativi, limitato però fino al portale d’imbocco del “Schönburg
tunnel” una importante galleria austriaca, oggi impercorribile. Anche il ritorno al piazzale offrirà altri motivi
d’interesse storico. Fine dell’escursione.
Ore 17.30 monte San Michele. Partenza con la corriera. Dopo essere ripassati per San
Martino e la Crosara, si raggiunge Doberdò del Lago.
Ore 18.00 Doberdò del Lago, agriturismo
Dolince (punto 8).. Sosta di 1 ora
per festeggiare in compagnia la conclusione della seconda tappa del ciclo di 7 gite
che intendono commemorare il “Centenario della Grande Guerra”, con possibilità
di usufruire, in convenzione facoltativa da prenotare in segreteria entro
venerdì 13 febbraio, di un primo piatto composto da gnocchi con gulash e pane
al prezzo concordato di €uro 6.
Ore 19.00 Partenza da Doberdò. Si scende dall’altopiano e passando per Monfalcone e la
Strada Costiera si rientra a Trieste.
Ore 20.00 Trieste. Arrivo in piazza Oberdan. Fine della gita.
Il programma sara strettamente
osservato, salvo casi di forza maggiore.
Capogita Sergio Ollivier cell. 3493413641 con l’appoggio anche di
Fabio Mergiani del gruppo Ricerche e Studi dell’Alpina delle Giulie.
Caratteristiche dell’itinerario: si svolge interamente su facili carrarecce, solo in parte
sconnesse. Opportuni i bastoncini solo in caso di terreno bagnato.
6 ore di cammino – dislivello 250 metri in salita (evitabili usando
la corriera), irrisorio in discesa.
La mappa, che è tratta dalla “Carta Tabacco” n° 47, è in scala
originale 1: 25000.
La mappa è stata tratta dalla " Carta Tabacco n° 47 " di scala 1: 25000 |