DOMENICA 15 GENNAIO
2017
UNA TRAVERSATA LUNGO
L’ANFITEATRO DEI
COLLI E PAESI DEL GOLFO
DI TRIESTE
L’itinerario: Strada per Bagnoli (28 m), colle di San
Rocco (105 m), Mattonaia (24 m), Lacotisce (36 m), monte Usello (120 m), San
Giuseppe della Chiusa (172 m), Cattinara (248 m), Longera (230 m), Cacciatore (213 m),
torrente Farneto (122 m), sede della Trenta Ottobre (12 m).
cliccando sui nomi in rosso si aprono i link descrittivi
IL PROGRAMMA DELLA GITA,
indicazioni e orari:
Premessa:
si potrà scegliere d’iniziare la propria gita in due distinti momenti:
Primo punto d’inizio (acc.Ollivier):
prevede anche salita al colle di San Rocco: ritrovo dei partecipanti alla gita
alla fermata degli autobus urbani di piazzale
Valmaura;
Ore 7.35 circa salita
sull’autobus n° 41; con esso si
arriverà in prossimità del bivio
Bagnoli-Caresana (punto 1). Ore 7.45 inizio dell’itinerario di
salita al Colle di San Rocco: superato un maneggio e un supermercato, si sale
fino alla dismessa ferrovia che portava verso la Grandi Motori (questo tratto è ancora percorribile a piedi);
ci s’innalza verso la sommità del colle seguendo un evidente passaggio fra gli
arbusti, che ci consente di arrivare al bordo del largo pianoro che
caratterizza la sommità del colle di San
Rocco (punto 2), dove in tempi
antichissimi si trovava un insediamento preistorico. Ampia è la vista rivolta
verso il monte Carso e la Val Rosandra. Impressiona il vasto spazio occupato
dallo stabilimento della Wärtsilä (ex-Grandi motori). Percorrendo circolarmente
la spianata sommitale si apre anche una magnifica veduta verso il mare e la
città. La discesa dalla cima avviene ripercorrendo la traccia fatta in salita.
Esistono anche altri possibili percorsi ma tutti resi difficoltosi a causa dei
rovi e delle privatizzazioni. Ritornati al binario dismesso, lo si segue fino
ai margini del campo di calcio del Domio. Rintracciato un varco fra le case, si
raggiungono la strada provinciale e poi la vicina pizzeria-ristorante Casa Rosandra (località Mattonaia - punto 3). Grazie a un paio di
sottopassaggi si riesce ad andar oltre la ferrovia e l’autostrada, raggiungendo
le case che formano la località Lacotisce.
Secondo punto d’inizio
(acc.Vernavà): Ore 8.30 Partenza dal capolinea dell’autobus 41 (piazza Libertà, di fronte la stazione); si scende in località Domio (punto a). Dopo una breve sosta per il caffè nella trattoria
Primavera, si segue la strada locale fino a pervenire all’incrocio dove avverrà
la riunificazione dei due gruppi.
Ore 9.30 Lacotisce (punto 4 ). Partenza a gruppi riuniti.
Si segue una stradina solo inizialmente asfaltata che poi traversa in piano in
un ambiente naturale formato da campi a valle e il bosco a monte. Facoltativa
ma molto meritevole, perché comporta un percorso molto vario (non segnalato)
che s’innalza seguendo prima una traccia di un panoramico pendio erboso e poi
una vecchia carrareccia nel bosco, accedendo così alla piatta sommità del monte Usello (punto 5), che è interamente coltivata a ulivi, disposti in
ordinate file. Contornando ai margini il grande uliveto si gode di un’aperta
vista sulla costiera formata da San Servolo e il monte Carso, su Bagnoli e la val
Rosandra e l’anfiteatro di colli dove si stagliano i paesi di Sant’Antonio, San
Giuseppe e Cattinara. Ritornati con uno sterrato alla stradina, si sottopassa
l’autostrada. All’adiacente incrocio, tralasciando le carrarecce che ci
porterebbero a Bagnoli o a Sant’Antonio, si segue invece, ammirando l’aperto
panorama rivolto verso il retroterra, una stradina in salita. Dopo aver percorso pure un tratto di
un’antica carrareccia, si riprende la strada che prosegue fino a arrivare
direttamente al grande paese di San Giuseppe. Si risale ancora, attraversando
fra le case del paese che si distendono lungo il pendente versante. Se
compatibili con l’orario delle messe è prevista una visita accompagnata della
sua importante chiesa (legata a un evento miracoloso) e a un piccolo museo etnografico. Giunti alle ultime case che precedono l’incrocio con la pista
ciclabile ricavata dalla dismessa ferrovia, sosta presso le strutture della
panoramica osmizza Mocor (pranzo al sacco o tramite i prodotti dell’osmizza), i
cui locali saranno solo per noi riaperti per l’occasione della gita.
Possibilità di interrompere qui la propria gita (ritorno con bus 41).
Ore 12.15 San Giuseppe della Chiusa
(punto 6). Si riprende il cammino.
Ridiscesi al centro del paese, si prende una strada laterale che porta a una
sorgente con annesso un lavatoio in disuso. Proseguendo, l’asfalto termina
presso uno slargo da dove si dipartono parecchie carrarecce. Noi prendiamo
quella che consente di traversare il versante
del monte in manieraquasi in orizzontale e poi, incrociato il piccolo rio Zaule, grazie a una salitella finale nel bosco,
si va a sfociare nella pista ciclopedonabile ricavata dall’ex-ferrovia Campo Marzio-Cosina. Da questo incrocio parte pure un sentiero alternativo (segnato in pianta), in qualche punto un po’ impegnativo, che ci condurrebbe più direttamente a Cattinara. Noi invece
proseguiamo lungo la pista ciclabile (ammirando un suo grande viadotto) fino al
punto dove questa soprapassa l’autostrada. Nei pressi c’è un’azienda
specializzata nel catering. Con una breve risalita si accede alla strada
principale servente la zona delle case popolari di Altura. Seguendo in salita
la strada asfaltata oppure (più bello) grazie a una panoramica scorciatoia
prativa dove talvolta pascolano delle pecore, raggiungiamo Cattinara, località
dove sono stati costruiti molti villini ma che è caratterizzata dalle strutture
necessarie ma ingombranti dell’Ospedale di Trieste. Nell’attraversare la
località passiamo accanto ad alcuni esercizi pubblici (bar, due trattorie, due
supermercati), utili per un momento di ristoro. La zona è servita da numerosi
autobus cittadini e qui i gitanti più stanchi potranno eventualmente terminare
la loro camminata.
Ore 14.00 Cattinara (punto 7).
Passando per un piccolo nucleo di casette più antiche, imbocchiamo il vecchio
collegamento pedonale che scende direttamente al paese di Longera. Sosta presso
un noto sportivo del paese, ospitati nei locali che periodicamente lui usa per
aprire la sua osmizza. In paese c’è il capolinea dell’autobus 35.
Ore 14.45 Longera
(punto 8). Attraversato il compatto
paese, prendiamo una stradina che scende fino al greto del torrente Farneto che
qui è al suo inizio e poi, giunti a metà della strada locale che ci condurrebbe
a Melara, prendiamo a destra un bel sentiero non segnalato, che in verità
all’inizio è deturpato da immondizie, che traversa a mezzacosta l’intatta
pendice del bosco e ci consente di raggiungere la località del Cacciatore (villa Revoltella). Anche qui è possibile l’interruzione del percorso (bus 25).
Ore 15.30 Cacciatore
(punto 9). La gita si avvia verso la
sua conclusione: bisogna ora affrontare la discesa verso il centro-città.
Questa volta si è scelto un nuovo tipo di percorso che all’inizio segue una
mulattiera che scende, un pò erta ma non pericolosa, fino a giungere al greto
del torrente Farneto (punto 10), che si supera con un
ponticello. A fianco del torrente corre una bella stradina pedonale che segue a
lungo il corso delle acque. L’ambiente è molto isolato e suggestivo. Giunti a
un ultimo ponticello la stradina finisce. E’
ancora allo studio embrionale l’inconsueta possibilità pratica di continuare ancora
lungo il torrente (qui in parte incanalato) e superato un gruppo di case
popolari e le strutture della palestra e i campi di calcio “Primo Maggio”,
gestiti dall’associazione sportiva Bor, uscire in strada poco sopra la rotonda del Boschetto. Per il
momento si è obbligati invece a salire di poco per raggiungere un rinnovato
percorso protetto (segnavia giallo) che va a sfociare nel “viale del Cacciatore”.
Da qui si può prendere una scalinata che
taglia un tornante e conduce direttamente alla detta rotonda (bus 6 e 9).
Raggiunto invece un tornante della strada, si segue una bella passeggiata
(siamo poco sopra al centro commerciale “Giulia”) che poi, con una scalinata,
scende nel punto dove termina il viale Venti Settembre (o dell’acquedotto). Si
percorre il viale fino al Politeama Rossetti e con una ultima, breve deviazione
si raggiunge la meta finale della gita: la sede del Cai Trenta Ottobre.
Ore 17.00 Sede della Trenta Ottobre (punto 11).
Per festeggiare la conclusione della gita d’apertura anno 2017 sarà allestito
in sede, riservato ai soli iscritti alla gita, un rinfresco a base di
salumeria, dolci e bevande a volontà, per potersi dare un reciproco augurio di
buon proseguimento dell’attività escursionistica 2017.
La mappa, che è tratta dalla carta Tabacco
n° 47, è in scala originale 1: 25000.
Il
programma della gita sarà strettamente osservato, salvo cause di forza
maggiore.
Caratteristiche del percorso completo: si svolge su terreno misto, prevalentemente
su buone carrarecce. Sviluppo totale
circa 16,5 km. Ore 6,5 di effettivo
cammino, 370 m. circa di dislivello
salita-discesa. Consigliati i bastoncini in caso di terreno bagnato.
Il percorso potrà essere eventualmente
ridotto a propria discrezione usando in modo individuale i bus locali. I
biglietti del bus sono a carico dei partecipanti, che dovranno provvedere
all’acquisto autonomamente.
La
quota di partecipazione
sarà pari a € 7; per i non soci € 8
di supplemento per l’assicurazione soccorso alpino.
Le iscrizioni alla gita si accettano presso la
segreteria della sede del Cai XXX Ottobre di via Battisti 22, aperta dal lunedì
8 al venerdì 13 gennaio, dalle ore 17.30 alle ore 19.30. Non saranno accettate
iscrizioni dei non soci Cai nel giorno della gita.
La mappa è tratta dalla carta Tabacco n° 47 in scala 1:25000 |