DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017
TRAVERSATA LUNGO I COLLI E I PAESI DELLA VALLE DEL FIUME RISANO
TRAVERSATA LUNGO I COLLI E I PAESI DELLA VALLE DEL FIUME RISANO
quinta tappa: DALLA FOCE DEL RISANO ALLA PENISOLA
MUGGESANA
L'itinerario: località Bertoki-Bertocchi (5 m), Srmin-monte Sermino (84 m),
Ankaran-Ancarano (10 m), Valdoltra (7 m), Debeli Rtič-Punta Grossa seguendo la
battigia, valle di San Bartolomeo da Lazzaretto-Lazaret (3 m) a
Kolomban-Colombano (161 m), Muggia vecchia (170 m), Muggia (3 m.facoltativo).
cliccando sui nomi in rosso si aprono i link corrispondenti tutti gli orari s'intendono "partenza da"
IL
PROGRAMMA DELLA GITA, indicazioni ed orari:
Ritrovo dei partecipanti alla gita in
piazza Oberdan
Ore
7.00 Trieste. Partenza
con la corriera. Si entra in Slovenia attraverso l’ex-valico di
Rabuiese-Škofije, dirigendosi in direzione di Capodistria. Quasi giunti a
Bertoki, si prende lo svincolo che ci porterebbe in autostrada ma invece si
posteggia appena sottopassata questa. Siamo ai piedi del modesto rilievo del
monte Sermino (km. 16 da Trieste).
Ore
8.00 località Bertoki-Bertocchi (punto 1). Inizio dell’escursione a piedi. Seguiamo in salita la
strada locale asfaltata. Alcune diramazioni danno accesso a un paio di
abitazioni; particolarmente grande e vistosa è la prima, in possesso di una
famiglia di commercianti di origine italiana. Si sale ancora, circondati da estesi
uliveti, verso la sommità del monte, che però è tutta recintata in quanto sede
di un gruppo di cacciatori. Interessante è il panorama verso Capodistria con le
sue strutture portuali in primo piano. L’altura del monte Sermino in antico era
un’isola circondata dal mare e dalle paludi che formavano la foce del fiume Risano e fu, nel passato, il primo insediamento umano di tutta la zona.
Ore
8.30 Sermin-monte Sermino
(punto 2). Si potrebbe proseguire
scendendo subito in piano, ma è invece più soddisfacente percorrere la sua dorsale settentrionale, al limite della recinzione che racchiude la grande area dove sono
istallati gli ingombranti serbatoi petroliferi. Si accede così alla sponda del
ramo nord del Risano. Affiancando il fiume la si percorre, con la strana vista dei numerosi serbatoi, fino
ad arrivare al ponte sul fiume Risano; siamo giunti al margine della
condizionante area portuale di Capodistria. Seguendo la strada d’accesso transitiamo nella piana dell'area bonificata, (c’è anche una pista ciclabile) avvicinandoci così alla
penisola muggesana, che sarà l’oggetto della seconda parte della gita. Il nostro
obiettivo principale sarà quello di seguire la sua costa il più possibile (fino
a Lazzaretto), in quanto questa è solo in poca parte interdetta dalle
privatizzazioni (l’ospedale di Valdoltra). Poco prima di arrivare alla strada
litoranea si prende a sinistra un buon tratturo interdetto al traffico, che poi
si tiene al fianco di un grande deposito d’automobili che è l’estremo limite
nord dell’estesissima area bonificata su cui si è grandemente sviluppata la
zona portuale di Capodistria, unico porto mercantile della Slovenia.
Proseguiamo, seguendo un segnavia rosso-blu, affiancando la recinzione di una
caserma militare. Alla fine si sfocia finalmente al mare, arrivando al
porticciolo di Santa Caterina (punto a),
costellato da natanti. Tutt’intorno ci sono degli impianti di carattere
sportivo. Si prosegue sulla battigia, che qui è ghiaiosa, con una veduta ravvicinata sulle
grandi strutture portuali di Capodistria. Si transita liberamente fino a quando
una recintazione invalicabile annuncia l’inizio del campeggio Adria. Seguiamo allora
un percorso didattico (cartelli e segnavia) che è dedicato a dottor Bebler (un
personaggio sloveno politicamente molto noto) che ci conduce sulla strada
litoranea, dove c’è un’area attrezzata pubblica. Siamo in località Ancarano.
Ore
11.30 Ankaran-Ancarano (punto 3). Ripartenza. Poco più avanti
c’è l’accesso al noto campeggio Adria che, come in tutti gli stabilimenti
balneari sloveni, è sempre di libero accesso pedonale. Entriamo nella
bellissima area alberata per vedere esternamente le sue molte attrezzature
(piscina, bungalow, ecc). Un albergo è il risultato della ristrutturazione lussuosa
di un antico convento benedettino che un tempo possedeva tutta l’area. Sosta
per il pranzo al sacco (b). Percorrendo la sua bella riva usciamo dal campeggio e
risaliamo alla strada grazie a una stradina di raccordo. Si deve seguire ora la
recinzione dell’ampia area occupata dalla casa di cura di Valdoltra, il valido
ospedale specializzato in malattie ossee che durante la sua centenaria storia
si è ampliato e evoluto nella assistenza sanitaria. Giunti a fianco
dell’ingresso (c) si devia prendendo una strada-parcheggio che segue la recinzione,
arrivando così in riva del mare e a un piccolo
porto: il mandracchio di Valdoltra. Si percorre la spiaggia, composta di marne
e pietre d’arenaria in questo primo tratto accuratamente sistemate, toccando
due piattaforme in cemento usate d’estate per la balneazione. Si continua poi a
seguire la riva che è sempre di facile transito e molto suggestiva, accompagnati
da una bella e aperta vista sul golfo di Capodistria, con Pirano a chiudere
l’orizzonte costiero. Si arriva cosi a un vasto spazio che, oltre a una
scenografica piscina, ha nel retrostante parco parecchie strutture ricettive. E’
un’ex-colonia per bambini ammalati che nel tempo si è trasformata in un
bellissimo stabilimento balneare polivalente, di libero accesso in tutte le
stagioni. Siamo giunti all’inizio della penisola protesa nel mare denominata
Punta Grossa.
Ore
13.15 Debeli Rtič-Punta Grossa (punto 4). Per continuare si potrebbe percorrere la
sovrastante strada litoranea che si tiene ai margini di estesi vigneti, ma l’inconsueto
nostro intendimento è di percorrere invece la sua bellissima riva. E’ un
percorso accidentato ma non difficile: la spiaggia è formata in prevalenza da
piccole pietre che concedono una relativa facilità al transito. Il percorso è
molto bello perché si è chiusi da un lato dalle verticali falesie di marne e arenaria,
dall’altro dall’azzurro del mare Adriatico. Alla fine c’è un unico ostacolo al passaggio
e allora si deve prendere un sentierino che ci porta al margine dei vastissimi vigneti
che occupano interamente la penisola. Tabelle illustrative spiegano
l’importanza del posto dal punto di vista naturalistico. Si arriva così
all’ampia struttura balneare detta Punta Grossa (d) che dapprima mostra le sue casette
di villeggiatura e poi si apre sul frequentato stabilimento balneare, anch’esso
di libero accesso, che è posto in un’area alberata molto amena, che possiede semplici ma
funzionali punti di accoglienza (bar, self-service), però chiusi in questa
stagione. Ripartenza; si contorna il golfo di Lazzaretto fino a arrivare al
distributore di benzina che precede l’ormai inutile posto di confine
italo-sloveno omonimo. Nel suo retroterra si apre l’ubertosa valle di San
Bartolomeo, che noi risaliremo. Possibilità di finire qui la propria
escursione, raggiungendo il limitrofo territorio italiano e usando in maniera
indipendente l’autobus urbano n° 7.
Ore
15.00 Lazzaretto-Lazaret (punto 5). Si prende una carrareccia che
si tiene ai margini di un grande vigneto e con essa, superata una casa isolata,
si continua nella risalita della valle di
San Bartolomeo (e) che si
conclude presso le case del paese di Kolomban-Colombano. Bello, anche se non esteso è il
panorama dall’alto rivolto verso la valle e il suo tratto di mare.
Ore
15.45 Kolomban-Colombano (punto 6). E’ il paese dove passa la
strada sommitale slovena che percorre tutta la penisola muggesana, che ci serviva
anche per varcare il confine ,oltrepassando il vicino ex-valico secondario di
Chiampore. Noi invece, superato un cimitero, percorriamo una stradina
ripristinata al libero transito dopo il superamento del confine e con questa ci
innalziamo fino al colmo del crinale muggesano. Seguendo la strada si raggiunge
in breve il luogo dove, sin dai tempi antichi, era situata Muggia vecchia.
Il luogo è ben conosciuto nel suo fattore estetico e storico. La vista che si
gode affacciandosi dal suo belvedere è, per la sua panoramicità sul nostro
golfo, una delle più spettacolari. Noi, accompagnati da Diego Masiello dell'Associazione amici di Muggia Vecchia,
cercheremo anche di approfondire la sua storicità, che inizia dai primi
insediamenti umani in un castelliere. Come borgo fortificato (superstite una
porta d’ingresso e tratti di mura) fu notevole fino al 14° secolo quando la popolazione, con la dominazione di
Venezia, scese al più proficuo mare e sviluppò lì la sua nuova cittadina. Di
grande interesse la basilica dedicata a Santa Maria Assunta, di costruzione
primitiva molto antica (notizie certe dal 1209), ancora piuttosto integra sia
esternamente che nell’interno (che visiteremo), che custodisce dei primitivi
affreschi risalenti al 13° secolo. La
visita si concluderà nell’area della parrocchia, dove degli scavi hanno messo in
luce le fondazioni della Muggia Vecchia medioevale (tabelle illustratici).
Ore
17.00 Muggia Vecchia (punto 7). Grazie all’ospitalità del parroco don Andrea Destradi,
rinfresco organizzato dalla Trenta Ottobre per festeggiare insieme la
conclusione del ciclo di cinque gite che ha portato a conoscere tutto
l’anfiteatro di colli e paesi che circondano la valle del fiume Risano. Il
rientro a Trieste si farà in maniera autonoma avvalendosi in modo individuale degli autobus urbani n° 50 (ore 17.40) oppure
n° 27 (ore 18.15). I più tenaci potranno optare un’ulteriore discesa a piedi
(km. 1,5) seguendo la strada che porta al centro di Muggia (punto 8). Rientro a Trieste
con il bus n° 20. Fine della gita.
Note: Il programma sarà strettamente osservato
salvo casi di forza maggiore. Gli orari si intendono partenza da...
In questa stagione, nessun punto di ristoro
aperto durante il cammino.
Capigita: Sergio Ollivier - cell.3493413641
e Robero Vernavà - cell.3382598652
La mappa è tratta dalla carta slovena "Primoska" edita dalla Kartografija, di scala 1:40000.
La mappa è tratta dalla carta slovena "Primoska" edita dalla Kartografija, di scala 1:40000.
Caratteristiche
dell’itinerario: si
svolge, nel tratto iniziale e finale su carrarecce e qualche tratto di strada.
La parte centrale invece segue interamente la battigia sassosa ma non
difficile della riva del mare. Percorso completo: ore 7 circa di cammino;
dislivello: metri 250 in salita, ore 100 in discesa
Iscrizioni e prenotazioni: si accettano presso la segreteria del Cai XXX Ottobre di via Battisti 22 (tel.635500), aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 17.30 alle 19.30. La quota d'iscrizione è pari a € XX. Per i non soci Cai maggiorazione di € 8 per l'assicurazione soccorso alpino.
La mappa è tratta dalla carta slovena "Primorska" edita dalla Kartografija, in scala 1:40000
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