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IL PROGRAMMA (VERSIONE OLLIVIER) DELLA PRIMA TAPPA DA MONFALCONE ALLA TORRE-MUSEO DI CERJE


“NEL  CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA"
TRAVERSATA ISONTINA IN TRE TAPPE DA MONFALCONE A PLAVE D'ISONZO
LUNGO LA ZONA DEL FRONTE DEL SECONDO ANNO DI GUERRA
prima tappa: DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016
DA MONFALCONE ALLA TORRE-MUSEO DI CERJE


L'itinerario:  Monfalcone (23 m), quota Sablici (77 m), lago di Pietrarossa (5 m), cima Arupacupa (144 m), Jamiano (42 m), monte Kremenjak (235 m-facoltativo), Nova Vas-Novavilla (206 m), Opatje Selo-Opacchiasella (172 m), Lokvica-Loquizza (223 m), grotta Pečinka e cima Pečina  (308 m), sedia di Borojević  (302 m), torre-museo di Cerje (343 m).
                         
Tutti gli orari s’intendono come “partenza da…”                                                                                        cliccando sui nomi in rosso si aprono i link corrispondenti
IL PROGRAMMA DELLA GITA, indicazioni e orari:
Ritrovo dei partecipanti alla gita in piazza Oberdan;
Ore 7.00 Trieste. Partenza della comitiva con la corriera. Arrivo in periferia di Monfalcone (km. 26 da Trieste).
Ore 8.00 Monfalcone (punto 1). Si posteggia vicino al sottopassaggio che ci permette di andar oltre la ferrovia. Raggiunta una carrareccia e andando a destra (segnavia n°83) arriviamo a un incrocio dove c’è una caserma abbandonata. Risalendo di poco perveniamo in cima alla modesta elevazione del monte Sablici, dove dall’agosto 1916 passava la linea difensiva austriaca. Bella la vista, che partendo dal mare si rivolge verso il monte Ermada e il territorio a esso circostante.
Ore 8.45 Monte Sablici (punto 2). Ritorniamo all’incrocio e seguiamo una carrareccia fino al bivio con un’altra discendente. Seguendola si va a sottopassare l’autostrada; siamo al margine del lago temporaneo di Pietrarossa. Andando a destra si raggiungerebbe direttamente Jamiano, noi invece contorniamo il piccolo lago, obliato dalla vegetazione.
Ore 9.30 Lago di Pietrarossa (punto 3). Giunti al bivio con la carrareccia che va in direzione del lago di Doberdò, saliamo con essa e giunti a una sella prendiamo a destra (indicazione, segnavia n°72) e con regolare salita ci innalziamo sulle pendici del monte Arupacupa. Un sentiero segnalato ci propone una deviazione che consente di giungere alla scalinata in pietra con la quale si sale alla piatta cima, dove troviamo un monumento, delle lapidi con dediche e alcune utili indicazioni storiche. Poco sotto, dall’agosto del 1916, passavano molto vicine le due linee trincerate italiana e austriaca.
Ore 10.15 Monte Arupacupa (punto 4). Dopo aver visitato le strutture sotterranee di un osservatorio italiano, scendiamo con una buona carrareccia che ci conduce direttamene alle case di Jamiano e al posteggio dove sarà reperibile la corriera. Breve sosta presso l’adiacente agriturismo Drejče. Da segnalare la presenza in paese del nuovo albergo Pahor.
Ore 11.00 Jamiano (punto 5). Importante: a Jamiano i gitanti potranno scegliere fra due modi di proseguire. Il primo, più facile e diretto, segue uno sterrato che dopo un primo tratto in salita diventa pianeggiante, sfiorando l’abisso Bonetti e la quota 208 sud, dove un secolo fa, si svolsero aspri combattimenti. Si entra in Slovenia varcando quasi senza accorgersene il confine, pervenendo in breve al paesino di Nova Vas. Il secondo percorso invece raggiunge l’abitato di Jamiano vecchio e il suo cimitero. Da qui parte una traccia chiara pur se non segnalata, che s’inerpica, in verità in modo piuttosto ripido, sul versante del monte raggiungendo il sentiero segnalato n°79 e poi prosegue con esso, con più moderata salita, fino ad arrivare alla cima del monte Kremenjak, posta sul confine italo-sloveno. La sommità è caratterizzata da strutture belliche e da una splendida vista che dal mare si estende sul “vallone” e gran parte dell’altopiano carsico sovrastante Monfalcone.
Ore 12.00 Monte Kremenjak (punto 6). Seguendo una comoda carrareccia (indicazioni), spesso usata per camminate e montain-bike, attraversiamo il territorio a settentrione (qui vicino passava la linea del fronte della Grande Guerra). Un’ex-torretta militare d’osservazione invita a salire (scala a pioli) per poter così ammirare dall’alto il dispiegarsi di un vasto panorama circolare. Proseguendo, infine andiamo a sfociare nella piazza centrale del villaggio di Nova Vas. Davanti alla rinnovata chiesa avverrà il ricongiungimento dei due gruppi.
Ore 12.45 Nova Vas-Novavilla (punto 7). Attraversiamo il paesino; per evitare l’asfalto prendiamo una strada bianca, che passa davanti a un cippo dedicato ai valorosi soldati ungheresi e poi, giunti a un bivio con una cappella, prendiamo a destra per andare a curiosare fra le strane opere in pietra di un paesano. Raggiungiamo così il centro del prossimo paese, Opatje Selo, dove torna utile come appoggio per una sosta–ristoro la frequentata gostilna con alloggio Štirna. Sosta nei paraggi per il pranzo al sacco. Qui ci aspetterà una guida turistica del posto che ci accompagnerà per il resto della gita. Visita al piccolo museo locale, dedicato soprattutto all’antica arte costruttiva, qui in un remoto passato molto sviluppata, dei frustini. Anche a Opatje Selo sarà a disposizione dei gitanti la nostra corriera.
Ore 14.00 Opatje Selo-Opacchiasella (punto 8). Ancora una volta proseguiamo scegliendo una di quelle vecchie strade bianche che univano i paesi di questo altipiano. Per raggiungere Lokvica prendiamo quella più diretta incontrando, all’uscita del paese, un grande deposito di legname. Senza possibilità di sbagliare (sono però sempre assenti i segnavia) arriviamo in breve all’inizio del prossimo paese, Lokvica. Tutti i paesi toccati dall’itinerario, che ora sono caratterizzati da gruppi concentrati di case basse ma piuttosto ben tenute, erano stati completamente distrutti durante la Grande Guerra. Raggiungiamo l’agriturismo Marušič, dove è previsto che alla fine concluderemo la nostra gita. Da qui la meta finale dell’escursione, la torre-museo di Cerje, camminando sulla grande strada d’accesso, è distante meno di 2 km. e si potrebbe raggiungere direttamente a piedi o con la corriera, ma il programma prevede invece un’ultima deviazione per andare a visitare tre altri punti notevoli molto interessanti.
Ore 14.45 Lokvica-Loquizza (punto 9). Giunti a un ripristinato stagno, risaliamo fino a sfociare nella strada bianca principale, che gli austriaci avevano dedicato all’arciduca Giuseppe. Andando a destra la seguiamo fino a quando un’indicazione ci induce a deviare per raggiungere l’ormai vicino ingresso (solitamente chiuso) della grotta Pećinka.
Ore 15.30 Grotta Pečinka (punto 10). Accompagnati dalla nostra guida, si potrà visitare la grotta che è illuminata (è opportuno, per sicurezza, portare una torcia) e che costituiva il comodo ricovero per i soldati al fronte, prima per gli austriaci e poi, dopo la conquista della zona (dal novembre 1916), per quelli italiani. Nell’interno è stato sommariamente ricostruito, per motivi turistici, l’ambiente abitativo d’allora. Per uscire usiamo una galleria artificiale gradinata ascendente che sbuca proprio in sommità della sovrastante cima Pečina. Questa era un formidabile punto d’osservazione e quindi molto contesa. Ancor oggi è tutta occupata da camminamenti e trincee protette. Con un sentiero ritorniamo all’ingresso della grotta e poi procediamo per un tratto sul fondo di trincee recentemente ripristinate. Seguendo infine una traccia ritorniamo sulla strada bianca; siamo arrivati a una zona monumentale che è composta di un grande cippo in pietra che reca tra l’altro le indicazioni della distanza fra Lokvica e Kostanjevica e un masso sul quale i soldati austriaci avevano scolpito un intaglio considerato come la sedia del generale Borojević, il famoso comandante della quinta armata austroungarica. In caso di ritardo sulla tabella di marcia, dalla cima Pečina si andrà direttamente verso la torre-museo di Cerje.
Ore 16.30 Sedia di Borojević (punto 11). La gita si avvia alla conclusione: giunti a un bivio indicato prendiamo una carrareccia che attraversa l’altopiano e sbuca poco distante dal grande posteggio pertinente alla torre-museo di Cerje. Qui ci aspetterà la nostra corriera. Ancora una breve salita e raggiungiamo il vasto spiazzo su cui si erge imponente e un po’ ingombrante la grande costruzione. Straordinario il panorama circostante che ora si è completamente aperto anche sulla vallata goriziana e sui colli e monti che la circondano.
Ore 17.00 Torre-museo Cerje (punto 12). La guida ci accompagnerà, dando le spiegazioni, nella nostra visita al molto interessante museo, che raccoglie testimonianze di varie epoche, dedicate ai caduti nelle guerre slovene. Finita la visita, si salirà in corriera che ci trasporterà al vicino paese di Lokvica.
Ore 18.15 Lokvica-Loquizza, agriturismo Marušič (punto 9). Sosta di 1 ora per festeggiare in compagnia la conclusione della gita. Possibilità di usufruire in convenzione, da prenotare in sede entro venerdì 26 febbraio, da un tradizionale minestrone (jota) con salciccia e pane al prezzo di €uro 7 (sette).
Ore 19.15 partenza da Lokvica con la corriera.
Ore 20.30 Trieste. Arrivo in piazza Oberdan (a km. 41 a Lokvica). Fine della gita.

Il programma della gita sarà strettamente osservato salvo casi di forza maggiore.
I capogita: Sergio Ollivier cell.3493413641  e  Roberto Vernavà  cell.3382598652.
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Caratteristiche del percorso: si svolge quasi interamente su carrarecce. Opportuna una torcia e i bastoncini in caso di terreno bagnato. 
Il percorso completo comporta ore 7 di cammino – circa 17 km. - dislivello 580 metri in salita, 260 metri in discesa. 
Si potrà accorciare il proprio percorso usando la corriera che sarà presente a Jamiano, Opatje Selo, Lokvica e Cerje.
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La mappa con l'itinerario e i punti notevoli