S E R G I O . O L L I V I E R

Questo blog ha la funzione di supporto per la pubblicazione dei post del mio sito principale: > > ESCURSIONI NEI DINTORNI DI TRIESTE < <

GITA DEL 26 APRILE 2020 - PER IL TAM DEL CAI XXX OTTOBRE DI TRIESTE


.
IN TRAVERSATA DA RONCHI A DUINO
"dove il Carso incontra il mare"
.
L'itinerario:       Ronchi (11 m), Rocca di Monfalcone (88 m), Cima di Pietrarossa (121 m), Sablici (77 m.), Moschenizza (XX m.), Fonti del Timavo (2 m), Villaggio del Pescatore (2 m), Duino (56 m).

IL PROGRAMMA DELLA GITA:
Ritrovo dei partecipanti alla gita presso la stazione ferroviaria di Trieste.
Ore 7.28 Trieste: partenza con il treno (costo 3.40 euro). La linea ferroviaria oltrepassata la zona costiera di Trieste e Monfalcone, ci porta fino alla stazione di Ronchi nord.
Ore 8.00  Ronchi (punto 1). La nostra camminata inizia con l'attraversamento della tranquilla periferia est della cittadina, caratterizzata da villini con giardino, che nel suo espandersi ormai si sta unificando con quella ovest di Monfalcone. In circa 20 minuti perveniamo ad un gruppo di case costruite dal Comune, proprio dove il primo rilievo carsico incomincia ad elevarsi dalla piatta pianura isontina. In fondo al complesso, la dove termina l'asfalto, una segnalazione evidenzia l'inizio del "Sentiero dei Castellieri" da dove partirà la nostra effettiva traversata. Preferibilmente seguendo il sentiero indicato dal segnavia bianco-rosso ci innalziamo lungo la larga e spoglia dorsale, in un'ambiente tipico da landa carsica. Lungo il cammino incontriamo una fitta serie di trincee e muri difensivi che sono delle opere belliche risalenti alla prima Guerra Mondiale. Al suo inizio (24 maggio 1915), quì era istallata la prima linea difensiva austriaca. Conquistata dagli italiani con un iniziale balzo offensivo fu poi da essi riciclata per fronteggiare quella austriaca che era stata arretrata sui dirimpettai monti Cosici e Debeli. Fiancheggiando a tratti una lunga muraglia con feritoie, il sentiero storico ci conduce in cima ad alcuni cocuzzoli (il più notevole è la quota 60, detta "la Gradiscata "), anticamente sede di castellieri, dei quali ne restano poche tracce. Attraversato poi un boschetto arriviamo alla più consistente quota 88 dove troviamo la Rocca di Monfalcone. E’ posta in una posizione importante strategicamente perché si riesce a dominare l’intera pianura circostante. Per millenni l’uomo ha costruito le sue difese: prima il castelliere, poi certamente una torre romana (a guardia della via Gemina), che ebbe la sua massima rilevanza sotto il Patriarcato d’Aquileia. Gravemente danneggiata durante la Grande Guerra è stata riedificata e affidata al Gruppo Spelealogico del Fante che vi ha insediato  un piccolo museo paleontologico, meritevole di una visita. Riprendiamo il sentiero dei Castellieri che prosegue quale comoda carrareccia. Molti sono i manufatti bellici, incontrando la Trincea Cuzzi, che fa parte della restaurata trincea Joffre che visiteremo, potendo così accedere anche alla Grotta Vergine (torcia) che era stata risistemata a ricovero militare. Poi, con una deviazione, incontriamo l’altura interamente circondata da trincee (tutte percorribili) della cima di Pietrarossa e, la vicina la quota 85, detta "quota Toti", che erano restate entrambe in mano austriaca fino al 1916. Proseguendo al bivio successivo è meritevole fare una deviazione per raggiungere la piccola altura del Sablici, ultimo baluardo austriaco a difesa del gruppo dell’Ermada.. La discendiamo fino a un punto obbligato che sottopassa la ferrovia per poi percorrere un breve tratto dello svincolo per Monfalcone. L’itinerario prevede ora di prendere una carrareccia inerbita che ci porta al piccolo colle della Moschenizza. Dopo una selletta saliamo all’ultima elevazione. Nonostantela quota quasi irrisoria costituisce uno dei punti più interessanti, costituito da un piccolo tratto di carso, circondato però dall’autostrada e dalla Cartiera. La discesa si conclude al largo e suggestivo canale Locavaz. Dovremo proseguire, facendo attenzione alle automobili, lungo la strada statale, oltrepassando il ponte e affiancando poi l’acquedotto del Randaccio; poco distante si trovano dei resti romani (difficimente visitabili) che costituivano una stazione di sosta sulla via Gemina. Abbiamo perigliosamente raggiunto la zona delle fonti del Timavo e l’antica basilica di San Giovanni in Tuba, ricostruita dopo i danni della Grande Guerra. Visitata la chiesa, i più stanchi potranno finire la loro escursione avvalendosi del bus 44. Oltrepassiamo le sorgenti dei tre rami iniziali del fiume che qui si prende forma. L’ambiente è molto bello e suggestivo. Potremmo continuare lungo la riva del breve fiume, ma è più meritevole seguire il recente sentiero con segnavia che ci porta ad visionare delle ultime caverne belliche. Il sentiero ci permette di raggiungere il Villaggio del Pescatore, posto in una baia incantevole. Breve visita a un museo molto descrittivo, opera dell’associazione locale Flondar. Anche qui è possibile interrompere, grazie al bus 44, la propria camminata. Al termine del borgo, passando davanti agli scavi dove sono stati trovati i resti di due dinosauri, ci avviamo verso la conclusione della nostra traversata, che prevede l’attraversamento del labirintico “Parco dei Cervi”, che era il luogo di caccia dei signori dell’ormai vicino castello di Duino. Uscendo dal parco attraversiamo il paese di Duino (composto soprattutto da bei villini) accedendo alla zona del complesso del castello, che ospita anche sede del Collegio del Mondo Unito. Rimandando ad altra occasione la visita delle sale del castello di Duino e del suo parco e ignorata la possibilità di prosecuzione seguendo il magnifico ma fin troppo conosciuto e frequentato “Sentiero Rilke”, nell'attesa del bus 44, ci concediamo un meritato momento di ristoro finale nella trattoria di fronte al castello.



SITI IMPORTANTI:
i castellieri










UNA MIA ACCORATA RACCOMANDAZIONE DIRETTA A TUTTI I CAMMINATORI DESIDEROSI ANCHE CONOSCERE LA GENTE E POSTI A NOI MOLTO VICINI E DI PARTECIPARE AD UN EVENTO ECCEZIONALE 
che avrà luogo
MARTEDI' 15 OTTOBRE 2019

I dettagli saranno pubblicati nei prossimi giorni.
Sara' una gioia incontrare per la terza volta la grande ANNA RASTELLO (e  RICCARDO CARNOVALINI)  al termine di una loro terza più GRANDE IMPRESA

Queste sono state le altre due occasioni di graditissimi incontri: 

la prima nell'anno 2014:      cliccare   
la seconda l'anno 2016:        cliccare qui    e anche qui

Seguite i prossimi dettagli che senz'altro vi stupiranno e invoglieranno ad accompagnarli  e fare loro da scorta nella loro "ultima fatica" ossia camminando da San Bartolomeo a piazza Unità.
Oh....venite....guardate che ci tengo!   La loro perfornance merita di essere festeggiata come si deve.

Saluti da Ollivier   Sergio       

            

IL GOLFO DI TRIESTE - GITE ESCURSIONISTICHE A TEMA STORICO-BALNEARE

***********************

GITA FATTA PER IL CAI XXX OTTOBRE, DA PORTOROSE A ISOLA:  cliccare qui





***************

Una gita simile fatta  da BERTOKI a LAZZARETO  clicca qui







*********************************************************************************


PASSEGGIANA LUNGO LA RIVA DA GRIGNANO A SISTIANA 

Per vedere il programma  clicca qui





************************************************

RUSCELLI, RIONI E ZONE VERDI DELLA PERIFERIA OVEST DI TRIESTE - TUTTA LA DOCUMENTAZIONE

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2019
RUSCELLI, RIONI E ZONE VERDI
DELLA PERIFERIA OVEST DI TRIESTE

L’itinerario:    strada del Friuli (101 m), rio Castisino, sella (241 m), rio Bovedo (195 m), monte Radio (220 m), rio Martesino (175 m), Scala Santa (203 m), Piščanci (173 m), rio Rosani (213-124 m), Cologna (218 m), Parco Villa Giulia (123 m), Giardino Pubblico (15 m), sede XXX Ottobre (10 m).

IL PROGRAMMA DELLA GITA  redatto dal CAI XXX Ottobre  - idem con LE FOTO
IL PROGRAMMA DELLA GITA  con i link redatto da Sergio Ollivier



RUSCELLI, RIONI E ZONE VERDI DELLA PERIFERIA OVEST DI TRIESTE - PROGRAMMA DELLA GITA NELLA VERSIONE OLLIVIER

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2019
RUSCELLI, RIONI E ZONE VERDI
DELLA PERIFERIA OVEST DI TRIESTE

L’itinerario:    strada del Friuli (101 m), rio Castisino, sella (241 m), rio Bovedo (195 m), monte Radio (220 m), rio Martesino (175 m), Scala Santa (203 m), Piščanci (173 m), rio Rosani (213-124 m), Cologna (218 m), Parco Villa Giulia (123 m), Giardino Pubblico (15 m), sede XXX Ottobre (10 m).

PREMESSA:                                                 cliccando sui nomi in rosso si aprono i siti corrispondenti  
L’anno passato avevamo organizzato la gita d’apertura seguendo come tema conduttore specialmente i tanti torrenti e ruscelli della periferia est triestina. Quest’anno, per completare l’idea, andremo a visitare quelli della periferia ovest, avendo così anche l’occasione di conoscere meglio i rioni cittadini che attraverseremo transitando anche fra le sue zone verdi superstiti e delle stradine secondarie dal traffico quasi inesistente. Buona camminata a tutti!

IL PROGRAMMA DELLA GITA, indicazioni e orari:
Ore 8.05 piazza Oberdan. Partenza con l’autobus n°44. Si passa per la via Udine e poi la strada del Friuli, scendendo al suo secondo slargo, che è stato ricavato da una rettifica di miglioramento della tortuosa viabilità.
Ore 8.20 Strada del Friuli (punto 1). Inizio dell’escursione a piedi. Come nostro primo obiettivo è riuscire a risalire alla bella dorsale che ci separa dalla sconosciuta valletta creata dal rio Castisino. Si prende la stretta via Moro che serve le villette nuove costruite a monte della strada del Friuli. Le loro continue recinzioni ci impongono di proseguire, dopo 0,6 km, fino al posteggio dove termina la via. Stiamo entrando nel bosco Terstenico. Da qui bisogna seguire un sentiero che ci porta, senza accentuata salita, in direzione del greto del rio Bovedo allo scopo di raggiungere un importante incrocio di sentieri (punto 2). Esiste anche un’altra possibilità che prevede invece di deviare subito a sinistra e raggiungere in modo semi-clandestino un varco nascosto delle recinzioni che, innazandoci poi su gradini in cemento, consente di guadagnare l’inizio del colmo della dorsale. L’ambiente è subito molto appartato e con un evidente sentiero ci s’innalza senza eccessive pendenze fino a raccordarsi al detto incrocio di sentieri (2), un luogo obbligato per poi proseguire. Da non trascurare, a metà tragitto, un breve raccordo con segnavia che ci consente di entrare sul fondo della caratteristica valletta formata dal rio Castisino (punto 3). Siamo in una classica zona di contatto tra l'arenaria e le rocce carsiche. E’ meritevole seguire a lungo il suo greto fino a quando esso va a sfociare in una radura erbosa che fa da sella spartiacque fra il rio Castisino e l’inizio del successivo rio Bovedo.
Ore 9.45 Sella (punto a). Scendiamo dalla sella seguendo un sentiero che si tiene a sinistra del rio Bovedo fino a giungere al suddetto incrocio con gli altri due sentieri (a). Tralasciamo quello che scende a fianco del rio Bovedo che costituirebbe un’alternativa meno gratificante per qui pervenire se si partisse da via dei Righetti (punto b). Noi invece continiamo con il comodo sentiero segnalato "Stefania", con il quale attraversiamo quasi orizzontalmente, incrociando altri due ruscelli minori. Perveniamo così alle prime case del rione Monte Radio. Attraversiamo la zona vecchia del villaggio fino a uscire sulla ripida via Bonomea. Su questa bella dorsale erano state costruite, vista la posizione dominante, alcune alte antenne ripetitive che però da tempo non sono più utilizzate.
Ore 10.15 Monte Radio, via Bonomea (punto 4). L’autobus n°38 può consentire ai gitanti di iniziare o di finire qui l’escursione. L’attraversamento della panoramica dorsale si compie seguendo un sentiero che più avanti discende pian piano nell’isolata valletta boscosa del rio Martesino. Ci conforta la presenza di qualche segnavia, anche azzurro perchè da qui passa la "Verticala", l’itinerario che dal monte FornoTre confini si concluderà al mare. Il sentiero mira a un ponticello in cemento sul rio Martesino (punto 5), che qui corre allo scoperto ma che è già incanalato. Una breve risalita, che però può presentarsi impegnativa con il terreno bagnato, ci fa sfociare sulla strada di accesso di una casa isolata immersa nel verde. Risaliamo con essa e sfociamo sulla strada detta "Scala Santa".
Ore 11.00 Scala Santa (punto 6). Invece di percorrere l’erta strada prendiamo invece subito di fronte un buon sentiero con il quale attraversiamo quasi orrizontalmente fino a pervenire alle caratteristiche case del piccolo borgo di Piščanci. Il primo incontro è con un allevamento di api gestito da un simpatico paesano (punto 7), poi attraversiamo il suggestivo villaggio oltrepassando un incrocio di strade tutte piuttosto strette, dove passa il rio Montorsino (punto 8). Noi prendiamo quella (via dei Mulini) che in breve ci porta al limitrofo borghetto di Lajnarji. Di poco sottostante si trova l’agriturismo-osmizza Ferfoglia (punto c), ma nel centro del paesetto esiste la conosciuta osmizza di Silvano Ferluga, dove faremo tappa. Un’alternativa: per chi ha voglia di un’avventurosa scoperta, consigliamo invece di proseguire un pò in salita, fino a dove parte una bellissima strada bianca alberata che serve a raggiungere un’impensabile e isolatisimo casello della ferrovia (punto e), posto fra due gallerie della "ferrovia Transalpina". Da qui si discende con una traccia di sentiero (opportuni i bastoncini) che si tiene a destra del rio Rosani e totalmente immersi in un solitario bosco, superata una postazione per la caccia e si arriva in una stradina asfaltata. Di poco sovrastante si trova la detta osmizza Ferluga dove, accolti dall’attivo gestore, si farà la sosta per il pranzo al sacco.
Ore 13.15 Osmizza Ferluga (punto f). Ripartenza a piedi e superiamo il greto del rio Rosani (punto 9). Molto più a valle (punto g) esiste una vecchia costruzione che veniva usata dalle lavandaie. Le pendici impervie ci obbligano a seguire la stradina a monte del rio e giunti il successivo incrocio con il Vicolo delle Rose (che collega con Roiano), prendiamo invece quella che sale un pò ripidamente, tentendosi al fianco di un ruscello secondario. Dopo un tornante, ancora uno strappo in salita e si arriva alle prime belle villette del rione di Cologna. Oltrepassandole, si va a sbucare sulla via Commerciale. Una strada secondaria adibita a posteggio ci porta proprio davanti all’ingresso del noto campo d’atletica. L’autobus 2 consentirà ai gitanti più stanchi di concludere qui la loro camminata.
Ore 14.15 Cologna (punto 10). Attraversate le rotaie del tristemente sempre fermo "Tram di Opicina", siamo arrivati al limite superiore del Parco di Villa Giulia. Delle molte possibilità di percorso scegliamo quello più diretto, rappresentato da un ripido sentiero reso più agevole da dei gradini che ne attenuano la pendenza. L’ambiente boscoso offerto dal parco è molto rilassante. Con esso sfociamo proprio su un campetto (punto 11), dove si gioca ancora oggi un rudimentale calcetto. Da qui si discende ancora un pò, uscendo dal Parco presso una strada semiprivata che poi raggiunge la via Cantù. Per evitare il traffico veicolare è meglio prendere una vecchia scalinata che scende più direttamente verso il centro cittadino. Siamo arrivati presso il Giardino Pubblico (punto 12), che è l’ultima zona a verde che oggi attraverseremo. La nostra escursione a piedi, con la quale ci propevamo di visitare tante cose della periferia ovest di Trieste, termina proprio presso la vicinissima sede della XXX Ottobre.
Ore 16.00 Sede del Cai XXX Ottobre, via Battisti 22 (punto 13). Per festeggiare in sede la conclusione della nostra interessante gita, sarà allestito per i gitanti un rinfresco finale a base di salumeria e bibite varie.

Il programma sarà strettamente osservato salvo causa di forza maggiore.
Capigita Sergio Ollivier (cell.3493413641) e Roberto Vernavà (cell.3382598652).
La mappa è tratta dalla carta Tabacco n. 47 in scala adattata 1-xx000.

CARATTERISTICHE DELL’ITINERARIO: Si svolge su percorso misto con tratti di sentiero e su stradine asfaltate senza traffico. Si potrà in più punti, avvalendosi dei bus urbani, anche accorciarlo a propria misura.
Percorso completo: – circa ore 5 e mezza di cammino. Dislivello metri 300 in salita, metri 390 in discesa. Consigliati i bastoncini in caso di terreno bagnato.


ISCRIZIONI: le iscrizioni alla gita si fanno presso la sede del Cai XXX Ottobre di via Battisti 22 (tel.635500), aperta da lunedì a venerdì dalle ore 17.30 alle ore 19.30. Viene richiesta una quota di partecipazione pari a € xxx. Per i non soci Cai viene richiesto un supplemento di € xxx per l’assicurazione soccorso alpino.



La mappa è tratta dalla carta Tabacco n.47 di scala 1-25000





IL PROGRAMMA (versione Ollivier) della quinta tappa della TRAVERSATA IN CINQUE TAPPE DELLA VALLE DEL FIUME TIMAVO - DALLE SUE SORGENTI ALLE GROTTE DI SAN CANZIANO

DOMENICA 18 NOVEMBRE 2018    

TRAVERSATA DELLA VALLE DEL FIUME REKA-TIMAVO
quinta tappa:  IL TIMAVO A SAN CANZIANO 

L’itinerario:  Famlje (405 m), sentiero segnalato lungo il fiume Reka-Timavo detta anche valle dei mulini, Školj-ruderi Castello di Noviscoglio (368 m), Škocjan (424 m), Betanja (338 m), Matavun (395 m), Dolnje Ležece (450 m), Divača (435 m), dolina Risnik, Divaška jama.
Visita guidata alla grotta Divaška jama (Sottocorona) oppure cenetta a Lokev.

IL PROGRAMMA DELLA GITA, indicazioni e orari:
Ritrovo dei partecipanti alla gita in piazza Oberdan;
Ore 7.30 Trieste. Partenza con la corriera. Si entra in Slovenia attraversando l’ex valico di Basovizza-Lipica. Dopo una sosta caffè a Divača si percorre la strada che porta verso la valle del Timavo fermandosi nel paese di Famlje, dove si era conclusa la tappa precedente (km. 27 da Trieste).
Ore 9.00 Famlje (punto 1). Dopo una breve visionatura degli affreschi cinquecenteschi (in fase di restauro) della chiesa di San Tommaso, si attraversa il paese e si scende con una stradina che ci consente di raggiungere il fiume. Da qui inizia il sentiero con segnavia che si userà per percorrere a piedi la cosiddetta valle dei mulini; infatti, subito dopo s’incontra un diroccato mulino e la sua diga adduttrice; poco dopo si perviene a un bivio. Si potrà scegliere fra due percorsi accompagnati. Il primo, senz’altro il più impegnativo (ma non troppo, in condizioni normali) continua a tenersi vicino alle acque regalando incantevoli squarci naturali, finchè una barriera di rocce obbliga a una risalita con una mulattiera a tornanti non difficile. Arrivati in alto, si riesce ad accedere al balcone verticale sul Timavo, dove si ergono i ruderi ancora imponenti del vecchio castello di Noviscoglio. Qui arriveranno anche i partecipanti alla seconda possibilità d’accompagnamento, il cui percorso invece non presenta difficoltà di sorta. Il castello è di antica origine, dopo passaggi di proprietà, era stato ristrutturato infine dai baroni Rossetti. Le loro ultime eredi non sono interessate a un suo recupero storico che potrebbe costituire invece una buona attrazione turistica.
Ore 10.30 Školi-castello Noviscoglio (punto 2). Ripartenza. Si seguono le indicazioni del sentiero segnalato e si scende dalla rupe con un percorso un po’ ripido che può presentarsi scivoloso in caso di pioggia. In tal caso sarà allestito un tragitto alternativo che dapprima porta al paesetto di Brežek e dal quale si può scendere più facilmente al fondo della valle. Sarebbe un peccato perché la prima soluzione è molto bella: una volta ritornati in riva al Timavo si continua a seguirlo, incontrando i resti di un mulino, fino a quando scompare nella prima spendida grotta, detta Michelangelo, che è posta proprio sopra al paese di Škocjan. Comunque sia si raggiunge un bivio di fondovalle e da lì, con una comoda carrareccia si risale alla meravigliosa zona del parco naturale, dove troviamo alcuni caratteristichi paesini, due grandi doline e il complesso delle grotte di San Canziano. Si visita dapprima il paesetto di Škocian-San Canziano (punto 3). Dal belvedere della chiesa si può intuire il percorso appena compiuto. Si passa poi per le poche case di Betanja (punto 4), in cui si trova un agriturismo con alloggio. Dal villaggio si perviene al vicino belvedere da cui si domina sia la piccola che la grande voragine (e molto in basso il Timavo), divise da un diaframma di roccia che ci serve per proseguire il cammino e raggiungere Matavun, paese ormai inglobato dalla grande area occupata delle infrastrutture che ricevono i tanti turisti che vengono a visitare le celebri grotte (parcheggio, biglietteria e il ristorante Machnic). In un’adiacente zona-picnic si consumerà il pranzo al sacco. Per questa gita si sono tralasciate le pur meritevoli due visite alle grotte di San Canziano poichè la grotta Michelangelo è chiusa in novembre e quella principale è fin troppo conosciuta dagli escursionisti triestini.
Ore 13.30 Matavun (punto 5). Ripartenza. Si seguirà il sentiero n° 1 della tranversala slovena che dapprima ci porterà a un belvedere sulla voragine maggiore, dove il Timavo scorre ben 163 metri più sotto (eccezionale la veduta del complesso). Poi seguendo il segnavia ci s’inoltra nel Carso di Divaccia raggiungendo il paese di Gornje Ležece (6), che attraversiamo. A fine paese si prende una stradina con cui si sottopassa l’autostrada e si raggiunge il consistente paese di Divača (7), sfociando nei pressi della sua vecchia chiesa dedicata a Sant’Antonio. Attraversiamo il paese del quale è molto interessante una casa antica (17°secolo), la Scrteninova hisa, con un museo dedicato specialmente a una diva (Ita Rina) che, emigrata in America, divenne un’attrice molto nota ai tempi del cinema muto. Passando davanti alle varie attività turistiche (2 ristoranti, albergo, macelleria, ecc) tutte appartenenti a noto Valter Malovec, si devia a sinistra per immettersi nella viabilità. In fondo ad un incrocio di strade, si arriva a un tabellone turistico che ci annuncia il proseguimento della gita. Con un breve sentiero si arriva a un bellissimo e poco conosciuto belvedere dal quale ci si affaccia a una molto grande dolina dalle pareti rocciose precipitanti, la dolina Risnik (8). In un’altra occasione è consigliabile fare l’intero perimetro della dolina, formarasi dal crollo della volta di una grande caverna. Noi invece seguendo i suggerimenti dei tabelloni informativi (il sentiero è poco segnato), ci avventuriamo in un bel percorso in mezzo al bosco, sfioriamo un’altra dolina successiva (la Radovanj) e infine arriviamo sulla linea ferroviaria che collega Kozina con Divača. Superatala con cautela, con una carrareccia sfociamo sulla strada principale, proprio in corrispondenza dell’ingresso della dirimpettaia Divaška Jama (Sottocorona). La grotta è il gioiellino dell’attivo Gruppo Speleologico Ziberna di Divača, che l’ha resa agevole e attraente nella visita turistica con la sistemazione del percorso, con un sapiente impianto d’illuminazione e un’impegnativa ripulita. La visita, che si fa accompagnati da una guida, costa € 6 a persona e dura circa 1 ora. Un’incredibile serie di concreazioni rende molto bella la facile discesa. Nella risalita cambia la prospettiva, rinnovando di una bellezza diversa, il fascino dell’ambiente ipogeo.
Ore 15.30 Divaška Jama (punto 9). Visita guidata della grotta. Chi non intende visitarla sarà portato in corriera al vicino paese di Lokev e aspetterà l’arrivo dell’intera comitiva nella gostilna Muha, potendosi anche valere di una convenzione, da prenotare in sede entro venerdì 16 novembre, ossia di un minestrone (jota), mezza salciccia e pane al prezzo concordato di € 7 (sette) a persona. Alla ricongiunzione dell’intero gruppo nella gostilna Muha sarà offerta una piccola bicchierata per festeggiare la conclusione delle cinque tappe che ci hanno consentito di vedere tutte le molte cose interessanti che abbiamo incontrato nel nostro percorso lungo la valle del Timavo, dalle sue sorgenti fino alle grotte di San Canziano.
Ore 17.30 Lokev (gostilna Muha-punto 10). Partenza generale con la corriera
Ore 18.15 Trieste. Arrivo in piazza Oberdan (km 16 da Lokev), fine della gita.

Il programma sarà strettamente osservato, salvo casi di forza maggiore.
I capogita: Sergio Ollivier (3493413641) e Robeerto Vernavà (3382598652)  
La mappa è ricavata dalla carta slovena “Slovenska Istra” di scala originale 1:50000.

Caratteristiche dell’itinerario: la prima parte della gita segue il sentiero segnalato in riva al fiume Timavo e può presentarsi un po’ scivoloso in caso di terreno bagnato. E’ prevista una variante alternativa. Nella seconda parte si segue una carrereccia un qualche punto sconnessa che comunque è facile da percorrere. La visita alla Divaška Jama è facile e completamente illuminata. E quindi alla portata di tutti.
Il percorso completo comporta circa km. 13, 5 ore e mezza di cammino + 1 ora visita grotta. Dislivello in salita metri 360, in discesa metri 310.


ISCRIZIONI: le iscrizioni alla gita si fanno presso la segreteria del Cai XXX Ottobre di via Battisti 22 (tel. 040635500), aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 17.30 alle ore 19.30. La quota di partecipazione è pari a € XX e compresa la bicchierataia di fine gita. I non soci Cai dovranno versare un supplemento di € x per l’assicurazione soccorso alpino.



La mappa è tratta dalla carta slovena Slovenska Istra di scala originale 1:50000




IL PROGRAMMA (versione Ollivier) della quarta tappa della TRAVERSATA IN CINQUE TAPPE DELLA VALLE DEL FIUME TIMAVO - DALLE SUE SORGENTI ALLE GROTTE DI SAN CANZIANO

TRAVERSATA NELLA VALLE DEL FIUME TIMAVO
quarta tappa - DOMENICA 4 NOVEMBRE 2018
DAI MONTI BRKINI AL CARSISMO DEL TIMAVO

L’itinerario -       Prima parte: Ostrožno Brdo (631 m), ospedale partigiano Zalesje (572 m), Suhorje (517 m), Buje (380 m);
Seconda parte:  Dolnje Vreme (368 m), chiesa di Santa Marija (362 m), Vremski Britov (370 m), Famlje (405 m).

IL PROGRAMMA DELLA GITA, orari e indicazioni:                                                                cliccando sui nomi in rosso si aprono i siti corrispondenti    
Ritrovo dei partecipanti in piazza Oberdan;
Il viaggio:  ore 7.30 Trieste. Partenza con la corriera. Si entra in Slovenia attraverso l’ex-valico di Basovizza-Lipica. Superate Lokev e Divača, ci s’inoltra nella valle (all’inizio ampia) del fiume Reka-Timavo. Poi, quando la valle si fa più stretta, si raggiunge una grande casa (punto 1). E’ una costruzione speciale dove si trovano delle antiche, grandi pompe che in origine servivano per fornire l’acqua per le locomotive a vapore. L’acqua, prelevata da una sorgente, scendeva intubata fino al locale delle pompe che poi provvedevano a risollevarla a un’elevata cisterna per concedere la richiesta pendenza a una linea d’acquedotto che arrivava addirittura fino a Aurisina. Breve visita, grazie alla cortesia del custode. Si continua con la corriera sulla strada che costeggia il Timavo raggiungendo il parcheggio del ristorante pri Zotlarju, in località Buje (punto 2). Sosta per un caffè e un minidolcetto compresi nella quota d’iscrizione. Proseguendo, subito dopo iniziano i pascoli dell’interessante fattoria Zagar che, pur dopo reiterati tentativi d’approccio, purtroppo non ci è stato consentito di visitare. E’ un vero peccato perché, oltre alle ben riattate case padronali, il proprietario, che si dedica anche all’allevamento di mucche e cavalli, ha restaurato perfettamente un mulino-segheria. Crea suggestione l’esitenza in loco di un vecchio ponte con cui in antico si poteva oltrepassare la “Grande acqua”. Si prosegue con la corriera e giunti in località mulino Ambrožic (3), si devia a destra seguendo una strada locale sufficientemente larga che, superato con un ponte il Reka-Timavo, s’innalza fino a raggiungere il paese di Ostrožno Brdo (punto 4).
Ore 9.30 - La prima parte: s’inizia l’escursione compiendo una passeggiata per attraversare il solare paese, che si distende allungandosi su una panoramica dorsale; siamo nel cuore dei monti Brkini. A fine paese c’è la chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova e l’edificio dell’ex-scuola che contiene due stanze il cui arredamento è allestito per rappresentare il non lontano ospedale partigiano di Zalesje (punto 5). L’ospedale partigiano funzionò dal marzo 1944 al gennaio 1945 e curò 220 feriti. La visita con una guida del posto costa 3 € a persona, ma ne vale la pena. Oltre alla baracca principale, si può vedere la cucina e un riparo-bunker per i feriti più gravi. Il tutto è stato recuperato e restaurato come allora; l’inaugurazione è avvenuta di recente, con grande afflusso di popolazione. La visita sarà però facoltativa anche perché comporta 1,8 km e 3/4 d’ora di cammino in più. Quelli che invece non intendono visitare l’ospedale partigiano, giunti al bivio per Suhorje (6) potranno, accompagnati da un capogita, deviare a destra e anticipare il cammino del percorso successivo. Comunque sia, dopo il suddetto bivio si dovrà seguire una buona strada bianca che s’inoltra in un ambiente suggestivo, dove ai boschi si alternano le panoramiche zone prative. Questa bella strada a fondo naturale è il collegamento che ci consentirà d’arrivare al paese di Suhorje, preannunciato dalla bella chiesa dedicata a San Nicola (17°sec.). Poco dopo si entra in paese (punto 7), che è anch’esso edificato sul colmo della dorsale dei Brkini. Gli edifici sono posti in maniera non lineare e quindi offrono angoli paesani sempre differenti. Ci sono, è vero, anche delle case in fase di rovina (l’emigrazione è stata in passato molto consistente) però questi paesi, che una volta erano posti in luoghi piuttosto isolati, ora pian piano si stanno riprendendo. Parecchie sono le case restaurate e l’economia è migliorata anche perché, oltre al duro lavoro dei campi (celebre la produzione fruttifera della Brkinia), molti dei laboriosi paesani aggiungono anche i proventi ricavati dai lavori svolti nelle cittadine vicine più importanti (Ilirska Bistrica, Capodistria…), che la globa-rizzazione ha reso accessibili in giornata con meno difficoltà. Oltrepassiamo dunque questo paesino seguendo la strada principale che poi scenderà andando a collegarsi alla località Buje. Poco dopo un tabernacolo votivo, conviene però prendere a destra una buona scorciatoria che ci consente, dopo un aperto tratto prativo pianeggiante, di scendere senza difficoltà nel bosco, facendoci così evitare l’asfalto. Si sbuca presso le costruzioni della fattoria Volk (8), un luogo rurale piuttosto ameno che offre anche possibilità d’alloggio. La fattoria è però dedicata specialmente all’allevamento delle mucche e dei cavalli. Ancora 1 km. e si raggiunge l’importante ponte sul Reka-Timavo e oltrepassatolo all’adiacente gostilna-ristorante pri Zotlarju di Buje (2), già da noi conosciuta in precedenza. In modo semplice si farà qui la sosta per il pranzo al sacco. Fine della prima parte della gita.
Una precisazione: il successivo tratto della valle del Timavo è per sua natura parecchio stretto e non esistono validi sentieri che in qualche modo seguono lo scorrere del fiume. Nel programma della gita è stato deciso di farlo in corriera anche per evitare i pericoli del camminare per 4 km. su una strada dal traffico veloce. Giunti a Gornje Vreme la valle ridiventa ampia e consente di restare più fedeli al vero tema dellla traversata: il fiume Reka-Timavo.
Ore 14.00 Gornje Vreme (punto 9). Inizio della seconda parte dell’escursione a piedi. Si scende al greto del fiume Timavo, che qui descrive un ampio meandro, e si costeggia in maniera libera la larga sponda destra del fiume, che è quasi totalmente prativa. In caso di terreno eccessivamente fangoso si percorrerà il bordo superiore della scarpata che, digradando ripidamente, delimita l’alveo del fiume. Giunti nei pressi dei pochi resti di un mulino, si risale al bordo superiore dell’altopiano e seguendolo, evitata un’area recintata adibita a pascolo, si raggiunge la grande chiesa di Santa Marija (10) evidenziata dai suoi due campanili. Visita all’interno della chiesa, che costudisce pregevoli altari e ha l’abside interamente affrescata con dipinti cinquencenteschi. Visita accompagnata anche agli esterni dell’importante casa adiacente, ora adibita a centro di recupero sociale gestito da un’organizzazione internazionale.
Con una carrareccia affiancante il vicino cimitero, si ridiscende in riva al Timavo. Uno sbarramento che era al servizio di un ormai scomparso mulino, provoca uno spettacolare turbinio d’acqua. Tenendosi vicini al fiume ed evitando le recintazioni di zone di pascolo, con una breve risalita si raggiunge Vremski Britov (11),  composto di vecchie ma dignitose case (una con un bel portale, un’altra con funzione di nuovo affittacamere). Alla fine del paese si possono visionare i resti delle strutture delle miniere di carbone da molto tempo dismesse. Si scende nuovamente al greto del Timavo per raggiungere l’area pertinente a una “casa per pescatori”; il luogo è molto ameno. Oltre il fiume s’intravede il paese di Škoflje con il suo ottimo agriturismo con un bel campeggio e poco più avanti, in una caratteristica forra, si nota il ponte sul fiume Timavo, che è l’unico esistente nella zona. Un breve percorso su strada asfaltata e si raggiunge Famlje. Nel transitare per il paese, sarà possibile visitare l’antica chiesetta di San Tommaso (12), anch’essa avente l’abside affrescata con dipinti religiosi del 1480 circa.
Ore 16.30 Famlje.  In un’area-picnic del paese sarà allestito un semplice rinfresco a base di salumeria e bibite, allo scopo di festeggiare insieme la conclusione della quarta tappa della traversata della valle del fiume Timavo. Alla fine del rinfresco, partenza con la corriera per il rientro a Trieste.
Ore 18.00 Trieste. Arrivo in piazza Oberdan. Fine della gita.

Il programma della gita sarà strettamente osservato, salvo cause di forza maggiore,
sotto la guida dei capogita Sergio Ollivier (cell. 3493413641) e Roberto Vernavà (cell. 3382598652).
La mappa è tratta dalla carta slovena ”Slovenska Istra” è in scala adattata 1:xx000.

Caratteristiche dell’itinerario: si svolge su percorso misto, senza difficoltà al transito. Ore 5 e ½ di cammino - km. 15 circa. Dislivello in salita metri 120, in discesa metri 330.

ISCRIZIONI: le iscrizioni alla gita si fanno presso la segreteria del Cai XXX Ottobre di via Battisti 22 (tel. 040635500), aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 17.30 alle ore 19.30. La quota di partecipazione è pari a € XX e comprende la sosta caffè al mattino e il rinfresco finale a Famlje. I non soci Cai dovranno versare un supplemento di € x per l’assicurazione soccorso alpino.



La mappa è tratta dalla carta slovena "Slovenska Istra"  in scala originaria 1:50000







       

IL PROGRAMMA (versione Ollivier) della terza tappa della TRAVERSATA IN CINQUE TAPPE DELLA VALLE DEL FIUME TIMAVO - DALLE SUE SORGENTI ALLE GROTTE DI SAN CANZIANO

terza tappa – DOMENICA 7 OTTOBRE 2018
VALLE DEL TIMAVO - IL VERSANTE MERIDIONALE TRA ILIRSKA BISTRICA E RIBNICA

L’itinerario: Agriturismo Bubec presso Zarečje (436 m), mulino Novak (390 m), Castello Prem-Primano (486 m), bivio presso Janaževo Brdo (588 m), Ribnica-località Ambrožič (380 m).

IL PROGRAMMA DELLA GITA: orari e indicazioni                                                               cliccando sui nomi in rosso si aprono i siti corrispondenti
Ritrovo dei partecipanti alla gita in piazza Oberdan;
Ore 7.30 Trieste. Partenza con la corriera; si entra in Slovenia attraverso l'ex-valico di Basovizza-Lipica. Oltrepassati i paesi di Lokev-Corgnale e Divača-Divaccia, ci s’inoltra nella valle, all’inizio molto ampia, del fiume Reka-Timavo. Dopo aver superato alcuni piccoli paesi, si arriva alle porte della cittadina più importante, Ilirska Bistrica (Bisterza o villa del Nevoso). Da qui si devia a destra e, passati oltre il paese di Zarečje, si posteggia la corriera a un successivo slargo (km.52 da Trieste). Con un tratto (700 metri) da farsi a piedi, si raggiunge la bella radura dove sono situati due grandi ristoranti con ampia area esterna; siamo in località Berce. Sosta per il tradizionale caffè presso l’agriturismo Bubec, che possiede anche un allevamento di trote e un piccolo parco d’animali. Si visita tutta l’attrezzata zona circostante che offre panche, giochi per bimbi, un campo per bocce e l’adiacente, frequentato ristorante con alloggio Peternelj. Il tutto è ben inserito in un paesaggio ambientale molto ameno.
Ore 9.30 Agriturismo Bubec (punto 1). Ripartenza a piedi; si ritorna alla corriera, ripercorrendo la suddetta stradina. Preparazione per dare l’effettivo inizio all’escursione.
Ore 10.15 Bivio (punto 2). Tralasciata la strada principale, su suggerimento di chiare indicazioni, si prende invece a destra una buona strada bianca che spesso va ad accostarsi alla riva del fiume Timavo. Dopo mezz’ora di tranquillo procedere si arriva alle numerose costruzioni pertinenti alla località “mulino di Novak”. Interessante, accompagnati dai gentili proprietari, la visionatura della loro casa padronale, che nasconde una cucina con relativo focolare, arredata come ai tempi antichi. A fianco c’è un attrezzato locale di ristoro e nel cortile un grande gazebo e un’altra sala-ritrovo (qui si celebrano anche feste e matrimoni). Obbligatoria poi un’attenta visita all’edificio contrapposto, che già all’esterno mostra le integre pale e il canale aduttore proprie dei mulini, e al suo interno mostra i macchinari che si usavano fino a mezzo secolo fa. E’ questo, frutto di un restauro accurato, il più ben conservato dei mulini della valle. Fatti pochi metri, si raggiunge la sponda del bellissimo fiume Reka-Timavo, che si può anche audacemente scavalcare con una vecchia passerella.   
Ore 11.30 Mulino Novak (punto 3). Si riprende il cammino, continuando a percorrere in piano il ben tenuto sterrato che spesso si tiene vicino al fiume; infine, con una salitella di raccordo, si arriva alla strada asfaltata locale che dal fondovalle sale verso il paese di Smrje. Si deve prendere invece a destra scendendo fino al ponte sul fiume. Poco prima, parte a sinistra una stradina che percorriamo, con in vista sullo sfondo del castello di Prem, che ci consente di raggiungere un gruppetto di case poste accanto al fiume; la principale è il frequentato ristorante Ivankotovi. Fatto qui un nostro utile momento di sosta per il pranzo al sacco, si continua, ora con un sentiero in salita, allo scopo di raggiungere il sovrastante paese di Prem-Primano. A Prem sarà presente la nostra corriera. La passeggiata in visita al vecchio paese comincia dalla chiesa di Sant’Elena, posta sul punto più alto. La grande chiesa, ricostruita su una precedente settecentesca e riedificata nel 1866, è interessante per gli affreschi eseguiti negli anni ’30 dal noto pittore Tone Kralj. Nello scendere lungo la caratteristica via principale del paese, s’incrocia la vecchia scuola dove aveva studiato il poeta Dragotin Kette, figura letteraria nota specie a Prem (il suo paese natale), tanto stimato da dedicargli un nuovo itinerario escursionistico che noi parzialmente seguiremo nella seconda parte della gita. Alla fine del giro del paese si arriva a un promontorio che domina la valle, dove fin dal 13° secolo è stato eretto l’importante castello di Primano. Si farà un’accurata visita perché, oltre alla sua splendida posizione panoramica e l’armonia del suo cortile interno, le stanze offrono esposizioni di vario genere. Specialmente interessante quella riferita alle altre fortificazioni della zona. Il tutto è stato molto ben restaurato.
Ore 14.30 Prem-castello di Primano (punto 4). Partenza a piedi. Con una scorciatoia fra le case si scende a valle (località Potok). La presenza della corriera consentirà di concludere qui la gita - Termine della prima parte della escursione. Poco prima d’arrivare al ponte sul fiume Reka-Timavo (punto 5), si prende a sinistra una stradina asfaltata che si tiene in piano, parallela al corso dell’acqua. La stradina poi inizia a salire verso le soprastanti case di Janaževo Brdo. Giunti ad un bivio (punto 6), posto fra ampi prati panoramici e ormai prossimi al paese, si prende invece uno sterrato che, contornata un’area di pascolo, ridiscende a valle allo scopo di ritornare alla riva del Timavo. La prosecuzione lungo la sponda del fiume è però difficoltosa per l’invadenza della vegetazione. Conviene, durante la discesa, prendere a sinistra una carrareccia, solo inizialmente occupata da alberi caduti, che contorna in modo pressochè orrizontale le sinuosità del versante, inciso da ruscelli secondari. Si continua a lungo, camminando con facilità in un ambiente naturale reso attraente dal fitto bosco e dalla completa solitudine. Infine si sbuca sulla strada asfaltata che sale verso Ostrožno Brdo che ritroveremo anche l’inizio della quarta tappa. Ci avviamo verso la conclusione dell’escursione: si scende con essa (il traffico è quasi inesistente) e, preceduto da area di pascolo, si arriva al ponte sul Timavo. In un’area adiacente si può fare la balneazione e i tuffi da un rustico trampolino; particolarmente suggestiva la visione del fiume. Oltreprassatolo, subito dopo si sbuca sulla strada principale della valle, in corrispondenza di un antico edificio (bella la stalla al pianterreno, con il soffitto ad arcate) e un ormai diroccato mulino. Siamo arrivati in località Ambrožič, dove aspetterà la corriera. Fine della traversata a piedi.
Ore 17.30 località Ambrožič (punto 7). Si parte con la corriera per iniziare il rientro verso Trieste. Fatti però 5 km si arriva all’altezza del paese di Buje e del suo ristorante “gostilna pri Zotlarju”.
Ore 17.45 Buje, ristorante pri Zotlarju (punto 8). Sosta di 1 ora nel ristorante per festeggiare insieme la conclusione della terza tappa della traversata della valle del fiume Reka-Timavo. Possibilità facoltativa (da prenotarsi in sede entro venerdì 5 ottobre) di usufruire di un piatto unico composto da una bistecca con contorno e pane, al prezzo concordato di € 9.
Ore 18.45 Buje. Ripartenza con la corriera; si ripercorre il tragitto stradale fatto al mattino.
Ore 20.00 Trieste. Arrivo in piazza Oberdan (km.33 da Buje). Fine della gita.

Il programma della gita sarà strettamente osservato, salvo cause di forza maggiore.
Gli orari s’intendono “partenza da”. La mappa slovena (Pivca 52) è in scala 1:50000.
Il capogita della prima parte (fino al ponte sotto il castello di Prem-punto 5) sarà Sergio Ollivier (cell.3493413641). La seconda parte sarà condotta invece dal capogita Roberto Vernavà (cell.3382598652).

Dati sull’itinerario: la gita si svolge prevalentemente su carrareccia, tranne qualche modesto tratto di stradina asfaltata priva di traffico.
Percorso completo: ore 6 di cammino, km. 15 circa. Dislivello in salita 340 m, in discesa 340 m. Possibilità di limitare l’escursione fino al ponte sotto Prem (punto 5, a circa metà percorso).

Iscrizioni: le iscrizioni alla gita si fanno presso la segreteria del Cai XXX Ottobre di via Battisti 22 (tel. 040635500), aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 17.30 alle ore 19.30. La quota di partecipazione è pari a € XX. I non soci Cai dovranno versare un supplemento di € 8 per l’assicurazione soccorso alpino.


La mappa è tratta dalla carta slovena "Pivca 52" di scala 1:50000