" NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA "
TRAVERSATA IN SETTE TAPPE DELLA VALLE DELL'ISONZO
SUI CAMPI DELLE BATTAGLIE DEL PRIMO ANNO DI GUERRA
quinta tappa: DOMENICA 19 APRILE 2015
SALITA AL MRZLI VRH-CIMA FREDDA
IN TRAVERSATA DA JAVORCA A PLANINA KUHINJA
TRAVERSATA IN SETTE TAPPE DELLA VALLE DELL'ISONZO
SUI CAMPI DELLE BATTAGLIE DEL PRIMO ANNO DI GUERRA
quinta tappa: DOMENICA 19 APRILE 2015
SALITA AL MRZLI VRH-CIMA FREDDA
IN TRAVERSATA DA JAVORCA A PLANINA KUHINJA
L’itinerario completo: posteggio sopra Zatolmin-Sottolmino (430 m), chiesa Javorca (571 m),
planina Črča (775
m), planina Laška sec (1000 m), planina Medrja (1143 m), Lovska koča (1185 m),
malga Petrovč (1142 m), monte Mrzli vhr-Cima Fredda (1359 m-facoltativo), posteggio sopra Krn (991
m), koča planina Kuhinja (1002 m-facoltativo).
L’itinerario meno impegnativo: a) A piedi dal posteggio sopra
Zatolmin-Sottotolmino (430 m) alla chiesa di Javorca (571 m), visita guidata della
chiesa e ritorno.
b) Viaggio in corriera (30 km) fino
al posteggio della koča planina Kuhinja (991 m).
c) Traversata a piedi fino alla planina
Pretovč (1142 m) e ritorno in comitiva riunita. Accompagnatore Roberto Vernavà.
IL PROGRAMMA
DELLA GITA, indicazioni e orari:
Ritrovo
dei partecipanti alla gita in piazza Oberdan.
Ore 6.30 Trieste. Partenza con
le corriere che saranno da 20 posti ciascuna, considerato le due strette strade
d’accesso alle località d’inizio e fine escursione. Passando per
Solkan-Salcano, percorriamo la valle dell’Isonzo fino a arrivare in centro di
Tolmin-Tolmino; sosta per il caffè. Raggiunta l’adiacente Zatolmin-Sottolmino,
prendiamo la strada locale, solo in parte asfaltata, che in sette chilometri
raggiunge il posteggio da dove inizierà l’escursione (km. 96 da Trieste). Siamo
sul versante occidentale della valle del torrente Tolminka, ai margini del
Parco nazionale del Tricorno.
Ore 9.30 posteggio (punto 1). Seguiamo una stradina cementata che sale con pendenza
costante e in venti minuti raggiungiamo la bella chiesa di Javorca, dedicata
allo Spirito Santo. Alla chiesa si accede attraverso una scenografica scalinata.
Ore 10.00 Chiesa di Javorca (punto 2). Visita all’interno con guida locale
parlante l’italiano. La chiesa è stata costruita nel 1916 dai soldati
dell’Impero austro-ungarico in un luogo situato in retrovia del fronte, per
avere un posto comune di conforto, al di la delle varie religioni, dagli orrori
della Grande Guerra, che in questa zona fu particolarmente cruenta. Costruita in
stile secessionista, in legno su base in muratura, conserva alle pareti dei
pannelli su cui sono incisi 2564 nomi di caduti austriaci. L’interno nel suo
insieme è molto suggestivo, con colore dominante il blu; prezioso anche
l’altare. Restaurata tre volte, è stata inserita nel patrimonio storico
culturale europeo. All’esterno sono raffigurati gli stemmi delle venti regioni
dell’Impero Austro-ungarico.
Ore 10.30 Javorca. Partenza della comitiva. Per
tutta la gita percorreremo il “sentiero della Pace” che collega i luoghi più
significativi della prima Guerra Mondiale. Tangendo due isolatissime case,
seguiamo una buona trattorabile che supera su un ponticello il rio Pešcak e poi
s’innalza lentamente (a un bivio prendere a destra) fino a raggiungere il
pianoro erboso che costituisce il pascolo della planina Črča, composta di una
rustica, piccola stalla e la casera. Tranne che per i tetti restaurati, il
resto è in appena sufficienti condizioni.
Ore 11,15 Planina Črča (punto
3).
Ripartenza. Questo è il punto più impegnativo del percorso. Il sentiero di pace
(sono presenti due tipi di segnavia) ci propone di raggiungere la planina Laška
sec (220 metri più su) risalendo dapprima in modo diretto il pendio erboso, con
una bella vista sulla valle Tolminka. Poi entra in un rado bosco e grazie
alcuni tornanti raggiunge i pascoli della detta planina, formata da una serie
di ben 6 costruzioni molto simili. Il complesso è stato recentemente,
modernamente recuperato con un’iniziativa di progetto europeo, che punta anche
a valorizzare la produzione dei locali prodotti di malga. Una panca invita a un
momento di rilassante sosta.
Ore 12.00 Planina Laška sec (punto 4). Seguiamo ora una buona
carrareccia che risale in maniera costante il panoramico pendio. Superato
l’incrocio (indicazione) con un’altra che ci porterebbe alla più alta planina
Sleme, raggiungiamo la successiva planina Medrja, un complesso formato da
casera e stalla di vecchio stile che però sono in fase di evidente
risistemazione. Una tabella illustra i sanguinosi combattimenti qui accaduti e
l’esistenza in loco di un cimitero di guerra, ora scomparso.
Ore 12.45 Planina Medrja (punto 5). Si continua ora con una
carrareccia che traversa in maniera orizzontale dirigendosi in modo diretto
verso il monte Mrzlj vrh. Siamo ormai arrivati alla sella che divide la valle
Tolminka dal vasto altopiano sottostante il bellissimo anfiteatro di monti del
gruppo del Krn-monte Nero. Perveniamo così a una piccola ma ben tenuta casa per
cacciatori. Un buon numero di tavoli e panche esterne ci servirà per rendere
più confortevole la nostra pausa pranzo al sacco.
Ore 13.15 Lovsa koča (punto 6). Con un breve percorso raggiungiamo le strutture della
planina Pretovč. La planina è raggiungibile anche con una buona strada bianca
che parte da Zatolmin-Sottolmino. Il posto è molto bello, peccato che in questo
periodo tutte le planine sono chiuse e ancora non monticate. Una tabella
illustra sia la bontà del formaggio qui prodotto che i tragici avvenimenti bellici
avvenuti sul Mrzli vrh. D’importanza
fondamentale come perno del fronte difensivo austro-ungarico, per tutta la
durata della guerra, gli italiani hanno mirato inutilmente alla conquista della
fortificata cima, non riuscendovi in quanto partivano da posizione molto
esposta e quindi troppo svantaggiata.
IMPORTANTE: per consentire di arrivare alla planina
Pretovč anche ai meno allenati, sarà allestito un programma alternativo più
facile (accompagnatore Roberto Vernavà) che, dopo la salita iniziale a piedi
(140 m.disl.) con visita guidata alla chiesa Javorca (e ritorno al posteggio),
prevede il trasporto con la corriera fino al posteggio della planina Kuhinja.
Da qui inizierà una traversata a piedi che seguendo una non impegnativa
carrareccia (quella che poi tutti i gitanti useranno nella parte conclusiva della
gita) confluirà proprio alla planina Pretovč con il resto della comitiva.
Ore 13.30 Planina Pretovč (punto 7). Salita facoltativa al monte
Mrzlj vrh (Cima Fredda). Risaliamo, seguendo i rari segnavia, il pendio erboso
sovrastante la planina, tenendosi vicini alla recinzione delimitante il pascolo.
Giunti alla base di una fascia rocciosa perveniamo alla prima, posta dentro
un’area recintata, di una serie di caverne austriache. Entrando (necessaria la
torcia), quasi subito incontriamo una struggente meraviglia: un altare,
preceduto da un cancello, che fu costruito dai soldati ungheresi per un momento
di conforto religioso nell’infuriare dei furiosi combattimenti. Proseguendo
nella salita, sulla sinistra parte un sentierino non segnalato ma evidente che
traversa fino al limite est della cresta che caratterizza la sommità del Mrzli,
In pochi minuti la risaliamo fino a pervenire alla croce (e al libro di vetta)
posta nel punto più alto. Il panorama a 360°, che adesso si è aperto anche
sulla sottostante valle dell’Isonzo, è veramente magnifico: a nord una catena
di alte vette con il monte Nero più in evidenza; al sud una serie di pur
considerevoli alture che sfumano sempre più verso l’orizzonte, che è chiuso dal
mare.
Ore 14.30 Monte Mrzli vrh-Cima Fredda (punto 8). Tangendo le trincee e le
postazioni, percorriamo un buon tratto della facile cresta. Un’indicazione
(attenzione) ci suggerisce un sentiero con scarso ma sufficiente segnavia
nero-rosso, che scendendo ci riporta alla base rocciosa dove si aprono le
numerose caverne belliche, che sono tutte visitabili se si è muniti di torcia.
L’ultima è proprio quella con l’altare, già vista all’inizio del nostro
percorso circolare di vetta. Con il sentiero fatto in salita, ritorniamo alla planina Pretovč e da qui alla vicina
casa dei cacciatori, dove si confluisce con il gruppo che, nel frattempo, avrà
seguito il programma meno impegnativo.
Ore 15.30 Lovska koča (punto 6). A comitiva riunita ci avviamo verso la parte finale
della gita. Seguiamo una trattorabile segnalata, che solo in un breve tratto si
riduce a sentiero. Sfiorata una grotta dove per 18 anni visse in solitudine un
“eremita” del posto, a un bivio indicato la lasciamo perché questa porterebbe
direttamente al paesetto di Krn. Seguiamo invece un’altra che procedendo in
modo quasi pianeggiante supera un paio di modesti rii, passa per due isolate
case abbandonate, e finalmente si conclude nel grande piazzale, prezioso punto
di partenza anche per chi vuole intraprendere la faticosa salita al monte Nero,
dove ritroveremo le nostre corriere. Distante 300 metri si trova il rifugio planina Kuhinja (punto 10), che forse sarà ancora chiuso
in quest’inizio di primavera, che però può valere una puntata (facoltativa) per
una visionatura esterna.
Ore 17.30 posteggio della koča planina
Kuhinja
(punto 9). Inizio del viaggio di
rientro a Trieste. Con una stretta strada asfaltata, passando per vari paesetti
abbarbicati sul versante del monte, si scende nella valle del fiume Isonzo
(località Ladra) Oltrepassandolo con il ponte di Kamno, si segue poi la strada
principale della bella valle isontina (con breve sosta tecnica a Kanal) e
infine, con il tragitto seguito all’andata, si raggiunge Trieste (km. 114 dal
posteggio di partenza)
Ore 20.30 Trieste. Arrivo in
piazza Oberdan. Fine della gita.
Il
programma sarà strettamente osservato, salvo cause di forza maggiore.
Capigita:
Franco Mergiani (Alpina delle Giulie) e Sergio Ollivier (Trenta Ottobre)
La
mappa è tratta dalla carta slovena n° 20 ed è in scala originale 1: 25000.
Caratteristiche degli itinerari: il percorso
completo si svolge per circa metà su carrareccia e l’altra metà su sentiero
segnalato non troppo ripido. Ore 5 e ½ di cammino, con dislivello di metri 790 in salita e metri
190 in discesa. Per la salita facoltativa al monte Mrzli vrh ore 2 e ½ di cammino
e 210 metri (sal.-disc.) in più.