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RUSCELLI, RIONI E ZONE VERDI DELLA PERIFERIA OVEST DI TRIESTE - PROGRAMMA DELLA GITA NELLA VERSIONE OLLIVIER

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2019
RUSCELLI, RIONI E ZONE VERDI
DELLA PERIFERIA OVEST DI TRIESTE

L’itinerario:    strada del Friuli (101 m), rio Castisino, sella (241 m), rio Bovedo (195 m), monte Radio (220 m), rio Martesino (175 m), Scala Santa (203 m), Piščanci (173 m), rio Rosani (213-124 m), Cologna (218 m), Parco Villa Giulia (123 m), Giardino Pubblico (15 m), sede XXX Ottobre (10 m).

PREMESSA:                                                 cliccando sui nomi in rosso si aprono i siti corrispondenti  
L’anno passato avevamo organizzato la gita d’apertura seguendo come tema conduttore specialmente i tanti torrenti e ruscelli della periferia est triestina. Quest’anno, per completare l’idea, andremo a visitare quelli della periferia ovest, avendo così anche l’occasione di conoscere meglio i rioni cittadini che attraverseremo transitando anche fra le sue zone verdi superstiti e delle stradine secondarie dal traffico quasi inesistente. Buona camminata a tutti!

IL PROGRAMMA DELLA GITA, indicazioni e orari:
Ore 8.05 piazza Oberdan. Partenza con l’autobus n°44. Si passa per la via Udine e poi la strada del Friuli, scendendo al suo secondo slargo, che è stato ricavato da una rettifica di miglioramento della tortuosa viabilità.
Ore 8.20 Strada del Friuli (punto 1). Inizio dell’escursione a piedi. Come nostro primo obiettivo è riuscire a risalire alla bella dorsale che ci separa dalla sconosciuta valletta creata dal rio Castisino. Si prende la stretta via Moro che serve le villette nuove costruite a monte della strada del Friuli. Le loro continue recinzioni ci impongono di proseguire, dopo 0,6 km, fino al posteggio dove termina la via. Stiamo entrando nel bosco Terstenico. Da qui bisogna seguire un sentiero che ci porta, senza accentuata salita, in direzione del greto del rio Bovedo allo scopo di raggiungere un importante incrocio di sentieri (punto 2). Esiste anche un’altra possibilità che prevede invece di deviare subito a sinistra e raggiungere in modo semi-clandestino un varco nascosto delle recinzioni che, innazandoci poi su gradini in cemento, consente di guadagnare l’inizio del colmo della dorsale. L’ambiente è subito molto appartato e con un evidente sentiero ci s’innalza senza eccessive pendenze fino a raccordarsi al detto incrocio di sentieri (2), un luogo obbligato per poi proseguire. Da non trascurare, a metà tragitto, un breve raccordo con segnavia che ci consente di entrare sul fondo della caratteristica valletta formata dal rio Castisino (punto 3). Siamo in una classica zona di contatto tra l'arenaria e le rocce carsiche. E’ meritevole seguire a lungo il suo greto fino a quando esso va a sfociare in una radura erbosa che fa da sella spartiacque fra il rio Castisino e l’inizio del successivo rio Bovedo.
Ore 9.45 Sella (punto a). Scendiamo dalla sella seguendo un sentiero che si tiene a sinistra del rio Bovedo fino a giungere al suddetto incrocio con gli altri due sentieri (a). Tralasciamo quello che scende a fianco del rio Bovedo che costituirebbe un’alternativa meno gratificante per qui pervenire se si partisse da via dei Righetti (punto b). Noi invece continiamo con il comodo sentiero segnalato "Stefania", con il quale attraversiamo quasi orizzontalmente, incrociando altri due ruscelli minori. Perveniamo così alle prime case del rione Monte Radio. Attraversiamo la zona vecchia del villaggio fino a uscire sulla ripida via Bonomea. Su questa bella dorsale erano state costruite, vista la posizione dominante, alcune alte antenne ripetitive che però da tempo non sono più utilizzate.
Ore 10.15 Monte Radio, via Bonomea (punto 4). L’autobus n°38 può consentire ai gitanti di iniziare o di finire qui l’escursione. L’attraversamento della panoramica dorsale si compie seguendo un sentiero che più avanti discende pian piano nell’isolata valletta boscosa del rio Martesino. Ci conforta la presenza di qualche segnavia, anche azzurro perchè da qui passa la "Verticala", l’itinerario che dal monte FornoTre confini si concluderà al mare. Il sentiero mira a un ponticello in cemento sul rio Martesino (punto 5), che qui corre allo scoperto ma che è già incanalato. Una breve risalita, che però può presentarsi impegnativa con il terreno bagnato, ci fa sfociare sulla strada di accesso di una casa isolata immersa nel verde. Risaliamo con essa e sfociamo sulla strada detta "Scala Santa".
Ore 11.00 Scala Santa (punto 6). Invece di percorrere l’erta strada prendiamo invece subito di fronte un buon sentiero con il quale attraversiamo quasi orrizontalmente fino a pervenire alle caratteristiche case del piccolo borgo di Piščanci. Il primo incontro è con un allevamento di api gestito da un simpatico paesano (punto 7), poi attraversiamo il suggestivo villaggio oltrepassando un incrocio di strade tutte piuttosto strette, dove passa il rio Montorsino (punto 8). Noi prendiamo quella (via dei Mulini) che in breve ci porta al limitrofo borghetto di Lajnarji. Di poco sottostante si trova l’agriturismo-osmizza Ferfoglia (punto c), ma nel centro del paesetto esiste la conosciuta osmizza di Silvano Ferluga, dove faremo tappa. Un’alternativa: per chi ha voglia di un’avventurosa scoperta, consigliamo invece di proseguire un pò in salita, fino a dove parte una bellissima strada bianca alberata che serve a raggiungere un’impensabile e isolatisimo casello della ferrovia (punto e), posto fra due gallerie della "ferrovia Transalpina". Da qui si discende con una traccia di sentiero (opportuni i bastoncini) che si tiene a destra del rio Rosani e totalmente immersi in un solitario bosco, superata una postazione per la caccia e si arriva in una stradina asfaltata. Di poco sovrastante si trova la detta osmizza Ferluga dove, accolti dall’attivo gestore, si farà la sosta per il pranzo al sacco.
Ore 13.15 Osmizza Ferluga (punto f). Ripartenza a piedi e superiamo il greto del rio Rosani (punto 9). Molto più a valle (punto g) esiste una vecchia costruzione che veniva usata dalle lavandaie. Le pendici impervie ci obbligano a seguire la stradina a monte del rio e giunti il successivo incrocio con il Vicolo delle Rose (che collega con Roiano), prendiamo invece quella che sale un pò ripidamente, tentendosi al fianco di un ruscello secondario. Dopo un tornante, ancora uno strappo in salita e si arriva alle prime belle villette del rione di Cologna. Oltrepassandole, si va a sbucare sulla via Commerciale. Una strada secondaria adibita a posteggio ci porta proprio davanti all’ingresso del noto campo d’atletica. L’autobus 2 consentirà ai gitanti più stanchi di concludere qui la loro camminata.
Ore 14.15 Cologna (punto 10). Attraversate le rotaie del tristemente sempre fermo "Tram di Opicina", siamo arrivati al limite superiore del Parco di Villa Giulia. Delle molte possibilità di percorso scegliamo quello più diretto, rappresentato da un ripido sentiero reso più agevole da dei gradini che ne attenuano la pendenza. L’ambiente boscoso offerto dal parco è molto rilassante. Con esso sfociamo proprio su un campetto (punto 11), dove si gioca ancora oggi un rudimentale calcetto. Da qui si discende ancora un pò, uscendo dal Parco presso una strada semiprivata che poi raggiunge la via Cantù. Per evitare il traffico veicolare è meglio prendere una vecchia scalinata che scende più direttamente verso il centro cittadino. Siamo arrivati presso il Giardino Pubblico (punto 12), che è l’ultima zona a verde che oggi attraverseremo. La nostra escursione a piedi, con la quale ci propevamo di visitare tante cose della periferia ovest di Trieste, termina proprio presso la vicinissima sede della XXX Ottobre.
Ore 16.00 Sede del Cai XXX Ottobre, via Battisti 22 (punto 13). Per festeggiare in sede la conclusione della nostra interessante gita, sarà allestito per i gitanti un rinfresco finale a base di salumeria e bibite varie.

Il programma sarà strettamente osservato salvo causa di forza maggiore.
Capigita Sergio Ollivier (cell.3493413641) e Roberto Vernavà (cell.3382598652).
La mappa è tratta dalla carta Tabacco n. 47 in scala adattata 1-xx000.

CARATTERISTICHE DELL’ITINERARIO: Si svolge su percorso misto con tratti di sentiero e su stradine asfaltate senza traffico. Si potrà in più punti, avvalendosi dei bus urbani, anche accorciarlo a propria misura.
Percorso completo: – circa ore 5 e mezza di cammino. Dislivello metri 300 in salita, metri 390 in discesa. Consigliati i bastoncini in caso di terreno bagnato.


ISCRIZIONI: le iscrizioni alla gita si fanno presso la sede del Cai XXX Ottobre di via Battisti 22 (tel.635500), aperta da lunedì a venerdì dalle ore 17.30 alle ore 19.30. Viene richiesta una quota di partecipazione pari a € xxx. Per i non soci Cai viene richiesto un supplemento di € xxx per l’assicurazione soccorso alpino.



La mappa è tratta dalla carta Tabacco n.47 di scala 1-25000