Questo blog ha la funzione di supporto per la pubblicazione dei post del mio sito principale: > > ESCURSIONI NEI DINTORNI DI TRIESTE < <
.
ANDAR NEI REMOTI PAESI DEL LITORALE INTERNO
DELL'ISTRIA SLOVENA E CASTAGNATA A POPETRE
DOMENICA 16 OTTOBRE 2011

L’itinerario:          Koštabona-Costabona (253 m), fiume Dragonja-Dragogna (75 m), Labor-Laura (329 m), Boršt-Boste (353 m), Truške-Truscolo (307 m), Trsek-Tersecco (276 m), Popetre-Popetra (371 m).

IL PROGRAMMA DELLA GITA:
Ritrovo dei partecipanti alla gita in piazza Oberdan.
Ore 7.00 Trieste. Partenza con la corriera. Il tragitto stradale: entrati in Slovenia attraverso l’ex valico di Rabuiese-Škofije, si sfiora Koper-Capodistria, prendendo la strada che va verso la Croazia (valico di Dragogna-Castelvenere) e giunti alla sella di Šmarje, si devia per raggiungere il paese, che si attraversa. A due successivi bivii si segue l’indicazione per Koštabona. Arrivo al paese. (km. 36 da Trieste) raggruppato su un solare promontorio che si affaccia sulla valle del Dragonja.
Ore 8.00 Koštabona-Costabona (punto 1). Visita accompagnati da una paesana all’interessante e antico paese. All'entrata del paese si trova la grande chiesa dei SS. Cosma e Damiano, edificata nel 1446 in stile gotico, poi barocchizzato. Sul posto ai tempi di Roma sorgeva un tempio e nel medioevo la porta d’ingresso della cittadella fortificata. Transitando lungo il paese, impressionano le vecchie case istriane in scura pietra arenaria, con le tipiche scale esterne e porticati. Una è stata recuperata quale chiesetta del beato Elia (sculture sopra il portone), tradizionalmente qui nato. A fine paese, dove le pendici scendono ripidamente verso il fiume, si trova la chiesa cimiteriale di S. Andrea del 1456, con resti di affreschi all'interno. Dal sagrato si gode di un’ampia vista che domina sulla valle del Dragonja. Nei pressi, adiacente a case scupolosamente restaurate, si trova il recente agriturismo Društvo Bona. Saremo ospiti in una casa del paese per fare la sosta per il caffè e un dolce casalingo e sarà possibile acquistare il loro genuino olio locale.
Ore 9.00 Koštabona-Costabona. Inizio dell’escursione a piedi. Il nostro primo obiettivo è di raggiungere Labor, il paese posto sulla dorsale di fronte a noi. Sarà possibile, per i meno allenati, evitare il tratto a piedi tra Koštabona e Labor (180 metri di dislivello in discesa e 250 metri in salita, circa 1 ora e ½), utilizzando la nostra corriera. Scendiamo con una buona strada bianca (due scorciatoie fra gli ulivi) che raggiunge il fondo della valle del fiume Dragonja. Siamo arrivati alla strada in parte asfaltata, molto adatta anche come itinerario ciclabile, che percorre tutta la valle: andando a destra si arriverebbe alle saline di Sicciole, nei pressi del valico sloveno-croato; noi invece prendiamo a sinistra e in breve perveniamo al guado che ci consente di oltrepassare il fiume, che qui forma una magnifica cascata. Se il guado del Dragonja fosse impossibile perché in piena, l’itinerario prevede un percorso alternativo (segnato in pianta) che inizia dalla strada che collega la sella di Babiči a Boršt e raggiunge Labor grazie ad una bella carrareccia, ormai in disuso, che risale il boscoso versante ovest.
Ore 9.45 Dragonja-Dragogna (punto 2). Siamo in località Škrline. Sul posto dove sorgeva un mulino, ora si sta ultimando una grande costruzione. Ci troviamo proprio nel luogo dove si congiungono i due rami iniziali (Rokava-Pinjevec a sinistra, Dragonja a destra) che, raccogliendo a loro volta innumerevoli altri rii secondari, danno origine al fiume Dragonja. Proseguiamo lungo il ramo di destra, dove si stacca anche la strada bianca che porta ai grandi vigneti di Bric, posti in alto, adiacenti all’attuale confine con la Croazia. Giunti nei pressi della zona dove sorgeva il mulino Fermov (una deviazione ci porterebbe al fiume in un punto molto spettacolare, ma attenzione a non oltrepassarlo, perché qui il fiume fa anche da confine), la strada bianca, non carrozzabile perché è inizialmente piuttosto sconnessa, sale con costante pendenza, compiendo un paio di tornanti. Esiste anche un bellissimo percorso alternativo poco frequentato (vedi mappa), da evitare perchè più lungo, ma che in altre occasioni di gita potrebbe costituire un gratificante itinerario circolare. Guadagnando così circa 250 metri di quota, raggiungiamo il primo edificio del paese di Labor, che è la chiesa di San Martino. Grazie alla gentile accoglienza dei paesani, potremo compiere la visita all’interno della chiesa, alle caratteristiche case del paese e, presso una casa a funzione polivalente, fare una sosta per il caffè e un dolcetto di loro produzione casalinga.
Ore 11.15 Labor-Laura (punto 3). Per raggiungere il prossimo paese, Boršt, sarebbe possibile anche percorrere in modo indipendente (per 2 km), la poco frequentata strada asfaltata che si tiene sempre nella sommità della panoramica dorsale. L’itinerario della gita propone invece di seguire una carrareccia (una sorgente lungo il cammino) che scende fra gli estesi vigneti di una ditta di Capodistria (esiste anche un’affittabile casa per cacciatori) e raggiunge le isolatissime due case di località Jurinčiči. Poi si risale, passando accanto ad un’altra sorgente, per ritornare all’asfalto nei pressi delle case della frazione Baratali, poste poco prima di Boršt. Solo nel caso di terreno asciutto e per i più bravi, sarà possibile compiere un più impegnativo percorso che, seguendo un sentierino, raggiunge il greto di un rio secondario dove è situato ciò che resta di un “bunker” partigiano della seconda guerra mondiale (targa commemorativa e libro delle firme). Si dovrà risalire poi il boscoso versante opposto fino a raggiungere una carrareccia che conduce direttamente a Boršt. Visita al paese e ricongiugimento dei due gruppi presso l’antica chiesetta di san Rocco, risalente a mezzo millenio fa, ma recentemente restaurata. Sarà qui presente la nostra corriera che consentirà di eventualmente interrompere qui l’escursione.
Ore 12.30 Boršt-Boste (punto 4). Riprendiamo la camminata attraversando il paese e la limitrofa frazione di Gorenjci; un paesano organizzerà un piccolo posto di ristoro. Per evitare perdite di quota è meglio seguire la poco trafficata strada asfaltata che si tiene sempre in alto della dorsale; un suo tornante, dove è posto un monumento che ricorda una vicenda aerea bellica, può essere evitato grazie ad una comoda scorciatoia. Rasentando una grande tenuta vinicola si raggiungiamo un importante incrocio (a 2,5 km. da Boršt), dove arriva anche la strada di collegamento che parte da Maresego. Siamo arrivati in località Kortina che, raggruppata ad altri cinque villaggi circostanti, da forma al complessivo paese di Truscolo. Posto adiacente alla sella si trova l’accogliente agriturismo con alloggio Kozlovič. Sosta nei pressi per fare il pranzo al sacco o nell’agriturismo stesso se si vuole usufruisce di un primo piatto in convenzione facoltativa (vedi costi). Molto esteso è il panorama aperto sulle movimentate colline istriane (il paese in primo piano è Lopar-Loparo), con il golfo di Capodistria e di Trieste in lontananza.
Ore 14.30 Truške-Truscolo, località Kortina, (punto 5). Ripartenza dall’agriturismo Kozlovič. Continuando a seguire la strada asfaltata sommitale in 4 km. si arriverebbe direttamente a Popetre. L’itinerario prevede invece di raggiungere l’appartato paesetto di Trsek-Tersecco. Grazie al supporto dell’attiva e informata giovane co-gestrice dell’agriturismo, si potrà visitare la grande chiesa di san Canziano (restaurata nel 1778), che raggiungiamo in pochi minuti, passando davanti alla scuola e al suggestivo cimitero del paese. Accanto alla chiesa c’è la canonica, ora adibita a centro di recupero sociale.  Questa zona è stata oggetto di numerose ispezioni che hanno portato alla scoperta di una parte della valle del Dragogna d’intatto valore ambientale ma molto solitaria e abbandonata. Durante tutto il percorso esistono molte possibilità di discesa al fiume, tutte molto belle e gratificanti, ma sono quasi sempre ormai in disuso, e quindi di non sempre facile transito e individuazione. Molto opportuno, per la valorizzazione e frequentazione di queste stupende zone gravitanti intorno al fondovalle del Dragogna sarebbe necessario un più minuzioso approfondimento descrittivo che invogli alla maggior frequentazione escursionistica e l’introduzione d’indicazioni chiarificatrici e qualche rassicurante segnavia. Per proseguire, parecchi sarebbero i possibili percorsi: in pianta sono segnalati altri due che potrebbero costituire una soddisfacente ma più laboriosa alternativa a quello prescelto; entrambi partono dalle poche case (una molto ben restaurata) di Gonjači, raggiungibili dalla chiesa seguendo una stradina asfaltata o una sua scorciatoia più diretta. Il primo percorso sale alle case del paesino totalmente abbandonato di Vršič, posto su un solare promontorio dominante la valle. Con un tratturo che fu importante nel passato, si scende fino al fiume nel suo ramo secondario denominato Dernarnik, vicino al luogo dove arriva anche l’altro più facile percorso che parte direttamente da Gonjači. Passato il greto, si deve poi rintracciare un passaggio nel bosco che consente di avventurosamente risalire il versante opposto fino sfociare in un trattuto che è al servizio delle prime vigne e uliveti che occupano la pianeggiante dorsale dove si trova il piccolo paese di Tersek inferiore, che si raggiunge. L’itinerario prescelto invece prevede di scendere quasi ai margini del villaggio di Gonjači, nel punto dove inizia una bella carrareccia traversale che raggiunge un greto solitamente asciutto e poi risale, con passaggi un pò cespugliati, fino a arrivare alle vecchie case del paesetto di Kozloviči, che si attraversa. Seguendo un tratto della strada locale asfaltata e poi una sua scorciatoia, scendiamo fino al fondo del rio Dernarnik che si supera grazie ad un ponte. Per risalire verso Tersek, al fine d’evitare l’asfalto, è meglio usare un evidente tracciato derivato dalla posa dell’acquedotto che ci consente di raggiungere l’azienda vinicola di Jerman Fabjio, posta sulla sella che divide le frazioni di sotto (che si visita) e di sopra che compongono il paese di Trsek. Breve sosta con degustazione e possibilità d’aquisto degli ottimi vini (malvasia, moscato e refosco) dell’azienda. Sarà reperibile la corriera che consentirà, se stanchi, di terminare qui l’escursione a piedi.
Ore 16.00 Trsek-Tersecco (punto 6). Partenza dall’azienda vinicola Jerman. Per raggiungere Popetre, il paese dove avrà termine l’escursione, sarà possibile scegliere fra due itinerari: il più facile prevede di salire alla quasi disabitata Trsek di sopra e raggiungere il punto elevato dove sorge l’isolata chiesetta dedicata a Santa Brida e il suo raccolto cimitero. La magnifica vista spazia indisturbata sull’anfiteatro delle colline del Dragonja e permette pure d’intravedere Popetre, la nostra ormai vicina meta finale. Ridiscesi alla stradina asfaltata, conviene evitare digressioni perditempo fra boschetti e vigneti e seguirla integralmente (per 3 km.) visto il traffico quasi inesistente e la sua notevole panoramicità. Il più impegnativo, che parte anch’esso dall’azienda vinicola, comporta invece  di scendere con una sconnessa carrareccia che si dirige verso il greto del Dragonja. Giunti a un bivio, andando a destra si perverebbe a un mulino recentemente restaurato; in verità le poche segnalazioni dello scarso segnavia rosso-blu (sentiero del cuore) potrebbero comportare un’affascinante ma incerta ricerca. Noi invece andiamo a sinistra e, raggiunto il fiume, rintracciamo una vecchia carrareccia che risale senza eccessiva pendenza un promontorio boschivo che in alto è adibito ad aperto vigneto. Con un ultimo tratto pianeggiante raggiungiamo le prime case di Popetre. Nell’attraversare il paese è da non perdere una visita all’interno della chiesa di sant’Andrea, che cela nell’abside antichi affreschi.
Ore 17.30 Popetre-Popetra (punto 7). Sosta di 1 ora presso il grande tendone appositamente eretto a supporto della tradizionale “festa delle castagne”, cui parteciperemo. Grazie all’attiva comunità locale sarà possibile usufruire di una cenetta conviviale facoltativa (vedi costi) da obbligatoriamente prenotare in sede entro venerdì 14 ottobre.
Ore 18.30 Popetre-Popetra. Partenza con la corriera. Si raggiunge la strada di collegamento fra Capodistria e la Croazia (valico di Sočerga-Buzet) e con essa si arriva a Bertocchi. Il ritorno a Trieste avviene oltrepassando l’ex valico di Škofjie-Rabuiese.
Ore 19.30 Trieste. Arrivo in piazza Oberdan (km. 31 da Popetre). Fine della gita.

Tempi di percorrenza: itinerario completo circa ore 6 e ½ – 700 metri di dislivello in salita, 570 in discesa. Consigliati i bastoncini in caso di terreno bagnato.
Il programma della gita sarà strettamente osservato salvo cause di forza maggiore.
Capi gita: Sergio Ollivier (tel.3493413641) e Roberto Vernavà (tel.3382598652).

QUOTA D’ISCRIZIONE ALLA GITA:
L’iscrizione alla gita comporta una quota di partecipazione di € XX. La quota sarà così suddivisa: € XXX da pagarsi presso la segreteria della XXX Ottobre per spese organizzative generali;  € 5 con  versamento diretto in corriera,  per copertura spese per generi vari di conforto, forniti in modo amichevole dai paesani lungo il  percorso.

CONVENZIONI FACOLTATIVE:
Da prenotare presso la segreteria del Cai XXX Ottobre entro venerdì 14 ottobre (con pagamento in corriera). Non saranno accettate prenotazioni nel corso della gita.
Ore 13.30 Truške, Agriturismo Kozlovič – ½ porzione di fusi con gulasch al prezzo di € 4 a persona;
Ore 17.30 Popetre, festa delle castagne – Minestrone di bobici, salciccia, pane, dolce e castagne al prezzo di € 9 a persona.


Mappa con gli itinerari della gita (tratta dalla carta slovena 1:50000 "Slovenska Istra")